Bocciato all’esame di guida “perché non sente”, ma è sordo

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Una curiosa vicenda che ha coinvolto un aspirante conducente motociclista con problemi d’udito ha rilanciato il dibattito sulle modalità di valutazione degli esami di guida in Ticino. Come riporta Il Caffè, un allievo conducente ticinese ha dovuto ripetere l’esame due volte prima di ottenere la patente.

Durante il primo tentativo il giovane era stato bocciato perché non aveva sentito le indicazioni degli esaminatori comunicate tramite l’auricolare. Siccome la necessità di portare un apparecchio acustico impediva al ragazzo di utilizzare contemporaneamente gli auricolari (questione non considerata dagli esperti al primo tentativo) la seconda volta gli è stato concesso di partecipare senza; permettendo al ragazzo di seguire le indicazioni del collega che lo precedeva. Una modalità che ha permesso al ticinese di superare la prova e ottenere la patente.

Una vicenda finita tutto sommato a lieto fine, ma che ha rilanciato il dibattito sulle modalità degli esami di guida per motociclisti. L’attuale procedura vigente in Ticino prevede un esame pratico di due parti. Nella prima si testano le abilità del singolo conducente sottoponendolo a delle prove su un percorso adibito in un piazzale.

La seconda parte invece prevede l’uscita in strada comune dei motociclisti, che seguono le indicazioni comunicate dai maestri di guida (tramite radio) che li seguono e valutano in automobile. Intervistati dal foglio domenicale, alcuni esperti in materia hanno espresso i loro punti di vista.

“Nella maggior parte degli altri cantoni gli esami avvengono in un altro modo – ha spiegato Amodio De Respinis -, quando non salgono sulla moto assieme al candidato gli esaminatori seguono con l’auto solo due conducenti. In Ticino invece gli esami pratici sono condotti su gruppi di 4 allievi”.

Secondo Ugo Suter “Se non si sale in moto insieme al conducente è molto difficile capire se un motociclista alle prime armi è capace di guidare. Di conseguenza molte situazioni possono sfuggire perché non vengono viste”.
Critico anche Marco Quadri che sottolinea che “A volte le radioline consegnate ai candidati per il percorso nel traffico non servono, non si sente nulla. Inoltre dai feedback che ricevo dopo gli esami sembra che gli esaminatori siano bruschi soprattutto con i ragazzini”.

Le voci critiche, quindi, non sembrano mancare. Chissà in futuro le cose non possano cambiare.

Maggiori dettagli nell’edizione odierna del Caffè

(Immagine: YouTube)

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