Venerdì 30 novembre, dopo una giornata di protesta, la polizia ha trovato nella piazza principale della nostra città una bimba sordomuta.
Quella stessa sera, il personale incaricato dei minorenni, ha portato la bimba a casa nostra, con la speranza che i genitori reclamassero la figlia perduta. Sono passati 56 giorni ma nessuno finora si è fatto presente, malgrado le note sui canali televisivi. Abbiamo messo alla bimba il nome di “Esperanza” proprio con la speranza di restituirla in fretta alla sua famiglia.
Purtroppo, è ormai chiaro che la sua famiglia l’ha abbandonata. Di questo si è resa conto Esperanza, che ora rifiuta tutto e tutti e non accetta nessuna attenzione da parte di coloro che le sono attorno. La sua comunicazione, di lei che non parla e non può sentire, è il rifiuto assoluto. Diamo per scontato che Esperanza abbia più o meno 5 anni. Esperanza questi 5 anni li ha vissuti con la sua famiglia, però da quasi due mesi, improvvisamente, lei si trova circondata da estranei. Quello che non riusciamo a capire è come la sua famiglia l’abbia abbandonata. Non riusciamo a capire come finora nessuno, nonostante le note sui canali televisivi e sui giornali, nessuno abbia reclamato Esperanza o abbia dato notizie su di lei. La Bolivia non è un Paese grande. Non capiamo proprio: qualcuno deve conoscerla o averla visto per forza.
Prima di Natale, anche noi abbiamo fatto un’intervista su un canale televisivo offrendo la possibilità alla famiglia – che immaginiamo povera – un posto per venire per vivere qui con noi, nella nostra cittadella, con casa, lavoro, scuola e assistenza sanitaria. Abbiamo chiesto il miracolo di trovare la famiglia di Esperanza, perché lei ha bisogno dalla sua famiglia, come qualsiasi bambino, nonostante il suo problema fisico. Può darsi che la sua famiglia viva tante difficoltà per controllare il suo difficile stato di salute e che ora sperimenti un forte senso di colpa per aver abbandonato una bimba ammalata. Lo capiamo, ma non lo capisce Esperanza che vediamo ogni giorno aspettare, sulla porta di casa, che qualcuno, conosciuto, venga a riprendersela per farsi di nuovo carico della sua vita e della sua felicità.
Abbiamo condiviso anche in Facebook la foto di Esperanza, con una nota, chiedendo che finalmente qualcuno si manifesti, che qualcuno abbia il coraggio di guidare la nostra ricerca per il bene della piccola.
Lo speriamo tanto per lei.
(Aristide Gazzotti)
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