BELLINZONA – Non sono ancora arrivati i risultati definitivi di tutta la Svizzera, ma le reazioni non si fanno attendere.
UDC Ticino: «Persa una battaglia, la guerra continua» – «Abbiamo deciso di impegnarci fino in fondo in questa campagna per la democrazia diretta e l’autodeterminazione della Svizzera, non perché fosse facile ma perché abbiamo sempre pensato e continuiamo a pensare che fosse la cosa giusta», ha sottolineato a caldo, dopo l’esito dell’iniziativa sull’autodeterminazione, l’UDC ticinese. «Il risultato – ha ammesso – ci è stato avverso, ma tant’è: no si può battersi a favore della democrazia diretta e poi contestarne l’esito quando non ci arride. E quindi, accettiamo il verdetto popolare democraticamente, ringraziando tutti coloro che in Ticino hanno collaborato con passione e coraggio alla campagna a favore del SÌ».
UDC Ticino registra questa sconfitta, con «rammarico ovviamente», ma non si arrende. «Continueremo, assieme al partito nazionale, la costante vigilanza a tutela di una Svizzera libera e indipendente, nella consapevolezza che parecchie battaglie ci attendono ancora per adempiere il mandato che l’elettorato ci ha affidato».
«L’agenda politica del nostro paese – conclude – prevede importanti temi, quali l’accordo-quadro istituzionale con l’UE, il Patto ONU per le migrazioni, l’accoglimento della direttiva europea sulle armi e la disdetta della libera circolazione delle persone. Tutte realtà che non mancheranno di mettere alla prova l’affidabilità e la buonafede di chi oggi ha voluto esautorare il popolo del suo potere di decidere autonomamente in casa propria. Quale unico partito ormai rimasto a difendere i valori tradizionali e storici della Svizzera contro il costante e crescente asservimento della Berna federale ai diktat di Bruxelles, le sfide quindi non mancano all’UDC, che non smetterà di condurre una politica coerente per una Svizzera libera e indipendente».
Verdi – I Verdi del Ticino «si rallegrano che il popolo svizzero abbia bloccato un’iniziativa pericolosa che con il pretesto dell’autodeterminazione sdoganava la volontà di mettere in discussione principi fondamentali per un vivere civile, come i diritti umani». Il partito accusa Lega e UDC di «voler minare i veri valori della Svizzera che hanno contribuito a costruire il suo successo».
Secondo i Verdi, la popolazione «ha chiaramente messo in evidenza che sia prioritario costruire ponti di pace attraverso gli accordi internazionali e la collaborazione con gli altri Stati».
Tuttavia i Verdi si dicono rammaricati per il risultato della sorveglianza degli assicurati e per la bocciatura dell’iniziativa “vacche con le corna”.
Uniti dal Diritto – Anche l’Associazione Uniti dal Diritto ha accolto con enorme soddisfazione la notizia della bocciatura sia a livello federale sia a livello cantonale dell’iniziativa UDC “per l’autodeterminazione”.
PS – Tra i soddisfatti dal No espresso contro l’iniziativa UDC vi è anche il PS. «Fortunatamente è stato espresso un chiaro rifiuto verso la pericolosa iniziativa contro i diritti umani dell’UDC. Sono stati tutelati diritti fondamentali importantissimi come i Diritti umani e le istanze che ne garantiscono l’applicazione. La popolazione svizzera non vuole un paese isolato e respinge l’arroganza della politica portata avanti con questa iniziativa: il diritto e i trattati internazionali vanno rispettati. Questo è un chiaro No che mostra anche come la popolazione ne abbia abbastanza delle iniziative dell’UDC contro i nostri diritti».
Per quanto riguarda la modifica della legge sulla sorveglianza delle assicurate e degli assicurati, per il PS «occorre comunque tenere conto dei voti contrari al fine di prendere coscienza della problematica e del fatto che la popolazione svizzera non vuole lasciare carta bianca per spiarli». Secondo i socialisti, infine, l’iniziativa “Salviamo le mucche con le corna” ha mostrato che «la problematica del benessere degli animali dev’essere integrata alla politica agricola svizzera, anche perché è stata accettata nel nostro Cantone».
Federazione svizzera dei sordi – È «con grande gioia» che la Federazione svizzera dei sordi apprende il rifiuto dato da popolo e cantoni all’iniziativa dell’UDC per l’autodeterminazione. «Una buona notizia per la difesa dei diritti umani in Svizzera e un incoraggiamento a continuare la lotta in favore dei più deboli e degli indifesi», ha dichiarato il direttore generale Harry Witzthum. «I diritti umani si confermano un pilastro centrale della nostra cultura. Il popolo svizzero non vuole metterli in pericolo o indebolirli», ha sottolineato.
PLR – Per il PLRT la Svizzera si conferma «Stato sovrano e affidabile» e il Ticino ha scelto una politica «definitivamente più Svizzera». Il PLRT «saluta con grande soddisfazione la capacità della popolazione svizzera e ticinese di decidere con saggezza la propria posizione autonoma di Stato sovrano ma altrettanto consapevole di dover interagire in modo corretto, costruttivo e affidabile sul piano internazionale». Secondo il partito il risultato indica la volontà di voler andare oltre a una «politica fatta di soli slogan ed estremismi, che ha dimostrato di non portarci da nessuna parte».
Anche per gli altri due temi in votazione il PLRT esprime soddisfazione.
UDC – Secondo la sezione Giovani dell’UDC «la campagna denigratoria dei contrari avrebbe portato i suoi frutti». I Giovani UDC Svizzera si dicono pronti ad usare ogni mezzo politico a loro disposizione per contrastare eventuali invasioni europee nella democrazia svizzera.