Da una lingua a un’altra: come funziona il bilinguismo

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Alcune persone passano facilmente e senza commettere errori da una lingua all’altra nel mezzo di una conversazione. Iniziano una frase in spagnolo e la concludono in tedesco.

Parlare più lingue porta benefici a cuore e cervello – foto Marta Ortiz Istock

Come fanno? Una ricerca scientifica condotta alla New York University ha scoperto come funziona questo processo che permette di chiudere l’interruttore di una lingua e accendere quello di un’altra. E che tipo di sforzo comporta.

LO STUDIO SUL CERVELLO
Finora nessuno aveva capito quale delle due fasi della conversazione (terminare la prima lingua o iniziare la seconda) richiedesse più lavoro. Ora la ricerca dei neurologi della NYU, pubblicata su PNAS, getta luce sul meccanismo del cervello coinvolto nell’operazione. È stato condotto un esperimento su 21 volontari di lingua inglese, tutti figli di genitori non udenti, che avevano il compito di denominare immagini mostrate su schede. Mentre passavano dalla lingua dei segni a quella parlata, i campi magnetici del loro cervello venivano mappati con il metodo della magnetoencefalografia.

ACCENDERE E SPEGNERE LE LINGUE
I risultati della ricerca hanno fornito al team americano dati sufficienti per identificare il momento esatto in cui le aree del cervello coinvolte nel passaggio da una lingua all’altra si sono messe a lavorare. Si è così scoperto che l’impresa più difficile è ‘chiudere’ con una lingua che stiamo usando, mentre lo è di meno attaccare con una diversa.
“L’onere del cambio di lingua risiede nel disimpegno dalla lingua precedente piuttosto che nell’impegnare quella nuova”, spiega il coordinatore dello studio Esti Blanco-Elorrieta.

IL POTERE DEL BILINGUISMO
La teoria sembra valida sia quando si passa da una lingua all’altra che quando si transita dalle lingue dei segni a quella parlata. E le persone che hanno questa capacità sembrano anche più brave di altre a mescolare un flusso di pensiero con un altro senza interruzioni.
Altre ricerche sostengono che chi riesce a saltare tra lingue diverse spesso ha un leggero margine cognitivo rispetto a chi non ha questa facoltà. E uno studio dimostra che avere una seconda lingua pronta a entrare in una conversazione potrebbe aiutare a recuperare più velocemente da un ictus.

L’INTERRUTTORE DEL CERVELLO
Il segreto pare risieda in una zona del cervello chiamata corteccia cingolata anteriore, che ci aiuta a prestare attenzione, lavorando insieme alla corteccia pre-frontale la parte “pensante” del cervello.
In sostanza quando decidiamo di passare da una lingua all’altra, vengono coinvolte parti del cervello in grado di osservare ciò che sta accadendo intorno e di valutare i risultati prima di chiudere un interruttore e aprirne un altro.

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