Argentina, “scandalo pedofilia” si abbatte sulla Chiesa cattolica

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La Chiesa cattolica argentina, come quella cilena, si trova oggi costretta a fronteggiare uno “scandalo pedofilia”.

La magistratura ha infatti disposto ispezioni in diversi istituti religiosi del Paese, al fine di trovare riscontri alle segnalazioni fornite da centinaia di presunte vittime di abusi sessuali. Secondo queste ultime, i crimini sarebbero avvenuti tra il 1987 e il 2018 e né le gerarchie ecclesiastiche argentine né la Santa Sede avrebbero mai adottato provvedimenti sanzionatori ai danni dei sacerdoti pedofili. Nella patria di Papa Francesco, i soggetti imputati per abusi su minori rischiano fino a cinquant’anni di reclusione.

La Procura di Buenos Aires ha conferito alla Polizia federale il mandato di ispezionare due scuole gestite da religiosi, una situata nella città di La Plata e l’altra nella provincia di Mendoza. Il quotidiano Clarín e Fox News sostengono che gli istituti oggetto degli accertamenti apparterrebbero alla Compagnia di Maria per l’Educazione dei Sordomuti, ente di assistenza ai minori affetti da disabilità fondato a Verona nel 1840 dal sacerdote Antonio Provolo. Secondo i media, le autorità sarebbero entrate in possesso di “documenti cruciali” per l’incriminazione di chierici argentini sospettati di avere commesso, negli ultimi trent’anni, reiterati abusi su minori all’interno delle strutture educative. Gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo sui religiosi coinvolti nello scandalo, ma i media hanno già rivelato i primi nomi

Clarín e Fox News affermano infatti che la magistratura avrebbe individuato, nella scuola situata nella provincia di Mendoza, nel Nordovest del Paese, elementi utili a dimostrare la colpevolezza di Nicola Corradi e Horacio Corbacho, sacerdoti già accusati in passato di pedofilia da ex studenti degli istituti gestiti dalla Compagnia di Maria per l’educazione dei sordomuti. Gli organi di informazione, in particolare, rimproverano alla Santa Sede di non avere adottato sanzioni tempestive ai danni di Corradi. La Curia romana sarebbe dal 2009 a conoscenza delle accuse rivolte in Argentina al prelato. Da quell’anno, nessun provvedimento sarebbe stato adottato dal Vaticano ai danni del presunto pedofilo. I media hanno sottolineato il fatto che, nonostante l’impegno antipedofilia promesso da Papa Francesco, le indagini disposte dalla Santa Sede nel 2016 al fine di accertare reati riconducibili a esponenti del clero argentino non avrebbero “minimamente sfiorato” Nicola Corradi.

La piaga della pedofilia nella Chiesa è stata ripetutamente condannata dal Pontefice, il quale ha anche istituito dei tribunali interni al Vaticano con il compito di giudicare gli alti prelati accusati di avere coperto gli autori di abusi su minori. Nonostante le numerose iniziative dirette a contrastare tali crimini, Francesco è stato recentemente criticato da alcuni detrattori per non avere rimosso dai rispettivi incarichi vescovi e cardinali responsabili di reati sessuali.

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