La Federazione svizzera dei sordi vuole sensibilizzare i cittadini sul fenomeno dei falsi sordi. Troppo spesso infatti, personaggi senza scrupoli si aggirano nelle città svizzere o sui treni chiedendo soldi, fingendosi sordi. Nel tentativo di dare una parvenza seria alla loro attività criminale, chiedono di firmare una petizione per fare credere di lavorare in favore di una buona causa. Ma i soldi donati vengono rubati in quanto delle offerte non ne beneficeranno né la Federazione svizzera dei sordi né nessuna altra associazione che agisce in favore dei sordi.
La Federazione svizzera dei sordi (Sgb-Fss) si distanzia nettamente da qualsiasi forma di metodo aggressivo e senza scrupolo di raccolta fondi. La Federazione ci tiene quindi a prevenire la popolazione e la invita a diffidare dei falsi sordi.
“Per le proprie azioni di strada e di raccolta fondi, la Federazione svizzera dei sordi fa capo unicamente a un’agenzia specializzata che impiega persone udenti, in grado di rispondere a qualsiasi domanda dei passanti e che lavora con uno stand ufficiale i permessi e le autorizzazioni necessarie. Inoltre per motivi di sicurezza non è possibile dare loro delle offerte in contanti. E ancora i nostri operatori indossano l’abbigliamento ufficiale con il logo della Sgb-Fss come pure lo stand è facilmente identificabile”, si legge in una nota.
Certificata Zewo, la Federazione svizzera dei sordi segue un regolamento rigido per quanto attiene la ricerca, la raccolta fondi e l’impiego di tali offerte.
Ancora una volta la SGB-FSS invita tutti alla prudenza e prega chiunque venga avvicinato per strada da un falso sordo o è testimone di una tale scena, di informare tempestivamente la Polizia che è l’unica forza in grado di contrastare efficacemente queste azioni illegali.
Due fermi a Lugano
Il Ministero pubblico, la Magistratura dei minorenni e la Polizia cantonale comunicano che ieri a Lugano-Cassarate sono stati fermati un 36enne e un 17enne, cittadini romeni residenti all’estero. I due avrebbero chiesto ai passanti dei contributi spontanei per un’associazione benefica a sostegno delle persone non udenti e disabili, facendo poi firmare una petizione. L’ipotesi di reato è quella di truffa.
“Per evitare sgradite sorprese, si invita la popolazione a mantenere una sana diffidenza verso questo genere di richieste di solidarietà. Lo scopo è infatti unicamente quello di ottenere un profitto individuale e non a favore di una fondazione o un’associazione benefica”, si precisa.