Spesso guardiamo il mondo con i nostri soli occhi, ma non sempre – anzi quasi mai – sono gli unici a costituire il parametro giusto. Pensiamo ad esempio all’abbigliamento: quello che sta bene a me, può non star bene a qualcuno altro e viceversa. Ritenere che il nostro metro di giudizio sia l’unico valido è sbagliato
Il vestirsi è una delle prime attività che compiamo in una giornata: per la maggior parte di noi si tratta di un gesto naturale, ma non è innato. I bambini imparano a farlo e si tratta di operazioni semplici, che però devono essere assimilati. Quello che noi diamo ovvio e per scontato per altri individui può non esserlo.
Per esempio le persone disabili hanno più difficoltà a vestirsi, ma nessuno ci pensa mai. Forse perché fino a poco tempo fa la disabilità era qualcosa di cui vergognarsi o da nascondere. Campionesse nello sport e nella vita come Bebe Vio ci hanno insegnato che si può essere felici e sorridenti, vivere un’esistenza piena anche con un corpo differente.
Adactive collection: la nuova collezione di Hilfiger
Lo stilista Tommy Hilfiger ha giustamente riconosciuto la difficoltà del vestirsi per le persone disabili, che negli USA sono una persona su 5, mentre in Inghilterra sono 13.3 milioni. Secondo l’Istat in Italia i disabili sono invece 3.2 milioni, di cui 2.5 milioni anziani (dati 2017).
Il designer ha lanciato proprio in questi giorni la sua 2018 Adaptive Collection, la terza collezione specificamente pensata per le persone con disabilità: la prima è stata una linea per bambini nel 2016 e la prima collezione da adulti è stata invece lanciata nel 2017
Per la campagna sono state reclutate delle figure di spicco della comunità disabile, come Jeremy Campbell, atleta paraolimpico medaglia d’oro a Londra 2018, la motivatrice Mama Caxx, la danzatrice paraplegica Chelsie Hill e il diciottenne chef affetto da autismo Jeremiah Josey.
I vestiti di questa nuova collezione 2018 sono nel tipico stile Tommy Hilfiger con contrasti di colore, righe e firme rosse, bianche e blu. La grande differenza è – come suggerisce il nome della collezione – alcuni di questi elementi sono stati adattati. Ciò include:
- bottoni magnetici
- pantaloni aggiustabili per la giusta vestibilità in caso di protesi o di un tutore
- chiusure con il velcro
- passante per il polso per aiutare ad indossare i pantoloni
- aperture facilitate per le camice
- zip che si tirano sù con un mano
I cambiamenti sono stati realizzati in base ai feedback della prima collezione. Questo include il fatto che la qualità del velcro delle chiusure è stata migliorata, dei cordini elastici come chiusure hanno rimpiazzato le zip e maggiore facilità nell’indossare i pantaloni per coloro che sono in sedia a rotelle.
Hilfiger ha detto alla CNN che: “L’inclusività e la democratizzazione della moda dovrebbero essere il DNA del mio brand”. Aggiungendo poi “Queste collezioni continuano a costruire questa visione, migliorando le differenti capacità degli adulti di esprimere sé stessi attraverso la moda”.
https://www.youtube.com/watch?v=9Z2S1j3rnC4
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla del messaggio della star di Breaking Bad: “La disabilità non è una debolezza”.