Prigioni senza sbarre per i bimbi disabili cinesi

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Ogni anno, in Cina, circa 10mila bambini vengono abbandonati dalle famiglie perché malati o disabili. Un tempo venivano chiamati canfei: persone inutili, di cui vergognarsi. Tanto è vero che, soprattutto nelle immense zone rurali dell’interno, il trattamento riservato ai disabili (85 milioni) è peggiore di quello dei paria.

di Ivano Abbadessa – 06.07.2017

Un fenomeno che i retaggi culturali spiegano solo in parte. Visto che secondo gli esperti, al di là di una molteplicità di fattori, ad aggravare la situazione ha largamente concorso la cosiddetta legge del figlio unico varata nel 1979. Che per oltre un trentennio ha di fatto obbligato molte coppie letteralmente a scartare con le femmine anche i figli maschi non pienamente sani o abili. Per riservarsi la chance che quell’unico consentito fosse, oltre che con i pantaloni, anche di “sana e robusta costituzione”. In modo tale che da grande, come prevede la dottrina confuciana, fosse in grado di lavorare e badare alla vecchiaia dei genitori.

Per questo esercito di piccoli abbandonati l’unico rifugio sono gli orfanotrofi. Come Liming, un centro cattolico fondato trent’anni fa a Biancun, nella provincia di Hebei nella Cina settentrionale. La maggioranza degli internati non ha altra possibilità che restare reclusa per sempre. “Essere adottati? Per loro è quasi impossibile” – dice in un’intervista Lang Lixia, direttrice della casa di accoglienza, che ha smesso di accettare nuovi ospiti per riuscire a gestire l’invecchiamento di quelli arrivati in precedenza.

Qualcosa, tuttavia, sta cambiando. Al centro Liming, ad esempio,  è stato deciso di devolvere una modesta sovvenzione per ogni orfano accolto. “Essere qui è sicuro. Siamo tutti una grande famiglia. Ci aiutiamo a vicenda e impariamo gli uni dagli altri. Fuori è diverso” – spiega TianTabao, una giovane che da 29 anni vive nella struttura, che con la forza della volontà ha imparato ad usare il computer con la bocca. Fino a diventare la responsabile del social network dell’istituto.

Il governo cinese sta poi costruendo nuovi orfanotrofi e ha stanziato più fondi e sussidi per la cura dei bambini abbandonati. Inoltre, una legge del 2008 ha vietato di discriminare i disabili. E alle imprese è stato imposto di destinare almeno l’1,5% dei posti di lavoro ai portatori di handicap. Last but not least, dopo anni di denunce e proteste sono stati finalmente sbloccati circa €70 milioni per rendere accessibili 25mila bagni pubblici sparsi nel Paese. Ma sono solo primi, piccoli passi. Visto che di strada da fare ne resta davvero ancora molta.

http://www.west-info.eu/

 

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