Con la lingua dei segni la poesia si mette in gara

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Il concorso, il primo dedicato alle persone con problemi di udito in Inghilterra, ha raccolto a Londra decine di concorrenti e ha riscosso notevole successo. In America si gareggia dal 2005

Silvia Guzzetti, Londra venerdì 21 luglio 2017

Il vincitore muoveva le mani a volo, chiudendole e poi aprendole, proprio come le ali di una farfalla. Non una parola, soltanto gesti. Il suo poema racconta i movimenti dell’insetto senza un suono, soltanto con le dita. Così si fa poesia nel mondo dei muti, così si vince il concorso, il primo nel Regno Unito dedicato a chi scrive versi con le mani.

E’ la BBC a raccontare la prima competizione di poesia tra persone che non possono parlare della Gran Bretagna, che si è svolta a Londra. anche se l’idea arriva dagli Stati Uniti. L’evento si chiama “BSL Slam”, ovvero “British Sign Language Slam”, “Concorso di linguaggio dei segni”. Tra i poemi in gara uno si chiama “Black” e un altro “Smell” e c’è anche “Reasonable Adjustment”, ovvero “Adattarsi in modo ragionevole” con una mimica che fa capire che il soggetto non è contento della situazione in cui si trova.

Chi partecipa all’iniziativa mette un gettone nel contenitore con il nome del poeta preferito e alla fine si conta per scegliere il vincitore.
I gesti sono pieni di espressione e danno la forza del ritmo di una poesia letta ad alta voce. Ad arrivare terza è la ventenne Honesty Willoughby, di Bristol. Un video, sul sito della BBC, racconta la sua paura, ad andare in scena e la sua ricerca di un argomento adatto. Alla fine racconta con i gesti la storia di una donna che legge un libro per estraniarsi dal mondo che la circonda ma non riesce a isolarsi. I rumori e il ritmo della vita di tutti i giorni continuano a interromperla. Il concorso è stato organizzato per sostenere la charity dei cani di chi non può sentire “Hearing dogs for deaf people”.

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