Parlamento Ue in campo per riconoscimento lingua dei segni

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Riconoscere la lingua dei segni come parte dell’eredità multilinguistica e multiculturale dell’Europa.

Event ' Multilingualism and equal rights in the EU: the role of sign languages '
Event ‘ Multilingualism and equal rights in the EU: the role of sign languages ‘ Un immagine dell’evento sul multilinguismo al Parlamento europeo – fonte: PE

A chiederlo sono oltre 1.000 sordomuti giunti oggi a Bruxelles per la conferenza ‘Multilinguismo e pari diritti nella Ue: il ruolo del linguaggio dei segni’, una richiesta appoggiata anche da 65 eurodeputati di diversi gruppi politici e promossa da Helga Stevens, eurodeputata conservatrice fiamminga, sordomuta.

“Nella Ue ci sono 31 lingue dei segni”, ha affermato Stevens in una conferenza stampa “sono un segno della ricchezza multiculturale dell’Europa che va riconosciuto e tutelato”. Tra sordomuti e familiari il linguaggio dei segni è una realtà per oltre un milione di cittadini nella Ue, ma per le persone affette da questo handicap l’accesso allo studio, e quindi al programma Erasmus, nonchè al dibattito politico rimane estremamente limitato.

Un ostacolo è costituito dal numero di interpreti, solo 6.500 in tutta la Ue, che hanno concluso un percorso che richiede mediamente 7 anni di studi e di immersione nelle comunità di sordomuti. “Il messaggio che vogliamo inviare è che le campagne possono aiutare”, ha affermato ancora Stevens, “il sistema politico non apporterà soluzioni da solo per le persone sorde, ciò è in mano delle Ong e della società civili, sta a loro chiedere soluzioni e senza fare compromessi”.

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