Il dilemma del disabile che cerca l’amore online

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Se non subito, quando? È questo il dilemma di molti disabili che cercano l’amore online. Perché se lo fanno, rischiano che nessuno li contatti.

di Ivano Abbadessa

tinderdis

Ma se traccheggiano prima di farlo, entrano in paranoia su qual è il momento per confessare  alla persona con cui chattano da ore se non giorni o mesi, di essere ciechi, sordi o in carrozzina e su come gestire un’eventuale reazione negativa?

Ho eliminato la mia sedia a rotelle da tutte le foto che posto su Tinder, confessa una diciannovenne inglese affetta da paralisi cerebrale ed epilessia. “Quando sono in un bar o in un pub con gli amici nessun ragazzo mi si avvicina” – continua. “Ho la sensazione che guardandomi vedano solo la carrozzina e non la persona che ci siede sopra. Sulla chat, invece, posso parlare con loro per qualche giorno prima di rivelargli la mia vera identità.”

Le fa eco Michelle, 26enne di Liverpool che zoppica vistosamente. Quando ha iniziato a frequentare siti di incontri ha scelto di celare la sua vera condizione. Normalmente aspettava almeno una settimana prima di confessare la sua disabilità, ma dopo che un uomo l’ha pesantemente accusata di mentire Michelle ha cambiato idea. Decidendo, con il rischio di fare intorno a sé il deserto, di confessare subito il suo handicap. Visto che, secondo un recente sondaggio, solo il 5% degli inglesi ha accettato un appuntamento con un disabile conosciuto su un’App o un sito di incontri. Il resto ha dichiarato apertamente di evitarli.

Un dato che però non ha scoraggiato Andy, 43enne di Manchester rimasto paralizzato dal torace in giù dopo un incidente motociclistico, che sul suo profilo mette sempre in bella mostra la sua sedia a rotelle. Anche se sa che questo spingerà molte ragazze a tenersi alla larga da lui. Lo fa perché vuole “mettere in chiaro fin da subito che, sì, anche se sono così mi piace la mia vita” – dice. Spesso è lui stesso a mandare un messaggio agli utenti che consultano il suo profilo senza però scrivergli: “ti chiedo di essere sincera, non mi contatti perché sono su una carrozzina vero?” Domanda rimasta sin’ora senza risposta.

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