Malattia del Congo, cosa sappiamo e quanto è grave il rischio

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L’Istituto superiore di Sanità fa il punto della situazione, dopo 406 casi registrati nella zona di Panzi in Congo e un ricovero, risolto positivamente in Italia. Il rischio a livello mondiale è basso

di Paolo Giorgi
Redazione AGI

Che cosa sappiamo a livello internazionale sulla malattia non ancora diagnosticata in Congo? Quali sono i rischi, e quali le misure prese al momento? L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato sul suo portale una scheda per fare il punto. Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre nella zona di Panzi, nella provincia di Kwango, in Repubblica Democratica del Congo, sono stati registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre, mal di testa, tosse, rinorrea (naso che cola) e dolori muscolari.

Dai dati riportati dall’OMS, tutti i casi gravi sono stati registrati in persone con grave malnutrizione, e a oggi sono stati segnalati 31 morti. La maggior parte dei casi si è verificata in bambini, in particolare sotto i cinque anni di età. I sintomi principali associati ai decessi consistono in: febbre, difficoltà respiratorie, anemia, e segni di malnutrizione acuta (la zona è colpita da una grave crisi alimentare).

Gli interventi in atto nella zona

Qual è il rischio di diffusione?

 

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