Le autorità sanitarie della Nigeria hanno fatto sapere che più di 600 persone sono morte a causa dell’epidemia di difterite cominciata nel paese lo scorso dicembre: l’ultima era stata nel 2011, quando nel territorio nigeriano risultarono contagiate 98 persone e ne morirono 21. I morti sono perlopiù bambine e bambini. L’epidemia è cominciata nello stato del Kano, nel nord della Nigeria, per poi estendersi ad almeno 19 dei 36 stati del paese, soprattutto nel nord. In totale i casi sospetti sono circa 14mila. Lo scorso 25 settembre il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie della Nigeria aveva detto che i casi accertati fino a quel momento erano stati 7.202. Dall’inizio dell’epidemia al 24 settembre le persone morte erano state 453.
La difterite è una malattia infettiva provocata dal batterio Corynebacterium diphtheriae. È molto contagiosa e si diffonde attraverso tosse e starnuti o a stretto contatto con persone infette. Nella sua forma più tradizionale si presenta con la formazione di membrane che aderiscono alle mucose di naso, faringe, laringe e trachea, ostruendo il passaggio dell’aria e provocando la morte per soffocamento. In alcuni casi può anche manifestarsi con lesioni cutanee. Ha un tasso di letalità più elevato nei bambini piccoli.
Come ricorda il ministero della Salute italiano, la difterite si può prevenire con la vaccinazione. Secondo Faisal Shuaib, responsabile dell’agenzia nigeriana per lo sviluppo dell’assistenza di base, molti bambini morti non erano stati vaccinati: in base ai dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), solo il 57 per cento delle persone nigeriane ha ricevuto il vaccino pentavalente, che garantisce protezione contro cinque malattie letali, tra cui la difterite. Per prevenire future epidemie il tasso di immunizzazione dovrebbe raggiungere almeno l’80 per cento, secondo i dati dell’OMS.
Red Il Post