Giappone, per la prima volta in 30 anni cancellato il saluto di Capodanno dell’imperatore. Torna l’allarme in Corea del Sud
I casi di contagio nel mondo hanno superato 61 milioni. Più di 13 solo negli Stati Uniti che continuano ad essere i più colpiti sia in numeri di contagi che di morti. Seguono India e Brasile. La Francia è il Paese europeo che registra più casi, poi Spagna, Regno Unito e Italia. Per quanto riguarda le vittime è il Regno Unito che ne registra di più, seguito dall’Italia e dalla Francia
Usa, l’allarme dell’esperto: i morti raddoppieranno
Un esperto prevede che i decessi quotidiani di Covid-19 negli Stati Uniti raddoppieranno in pochi giorni. “Quando si guardano le persone che oggi sono ricoverate in ospedale, sono state infettate due settimane fa, forse di più. Quindi ci vogliono circa cinque o sette giorni per diventare sintomatici”, ha detto alla Cnn dottor Jonathan Reiner, professore di medicina alla George Washington University. “Di solito, ci vuole circa un’altra settimana per essere abbastanza malati da essere ricoverati in ospedale, quindi sono almeno due settimane, e poi di solito ci vuole un’altra settimana per soccombere alla malattia”, ha detto Reiner. “Mi aspetto che il tasso di mortalità giornaliera raddoppi nei prossimi 10 giorni”, ha detto. “Avremo quasi 4 mila morti al giorno”.
Germania supera il milione di casi, oltre 15 mila morti
La Germania ha superato il milione di contagi. Lo ha annunciato l’istituto di monitoraggio sanitario Robert Koch. Considerata uno dei modelli europei per la gestione della pandemia, sebbene sia stata colpita direttamente dalla seconda ondata, la Germania ha registrato ufficialmente 1.017.830 casi nelle scorse ore (+22.806 in 24 ore) e 15.640 morti, di cui 426 nell’ultimo giorno. La regione statale del Nord Reno Westfalia, la più popolosa del Paese, è la più colpita dei Laender con oltre 250mila casi, davanti alla Baviera, con circa 198 mila e al Bade-Wurttemberg (circa 143mila). A Berlino sono stati registrati circa 62mila casi. La Germania prorogherà fino all’inizio di gennaio le restrizioni, tra cui la chiusura di bar e ristoranti e la limitazione dei partecipanti agli incontri privati, come ha annunciato mercoledì la cancelliera Angela Merkel.
Giappone, cancellato il saluto di Capodanno dell’imperatore
Per la prima volta in 30 anni in Giappone non saranno programmate le tradizionali celebrazioni di inizio anno, che prevedono il messaggio dell’imperatore Naruhito e la consueta adunata dei sudditi al palazzo reale. Lo ha comunicato l’Agenzia della casa imperiale, spiegando che la decisione si è resa necessaria per i timori che la rassegna possa attrarre un numero eccessivo di persone – molte delle quali anziane – in spazi ristretti. L’evento in calendario il 2 gennaio di ogni anno prevede una breve apparizione del sovrano dal balcone della residenza ufficiale a Tokyo, accompagnato dalla consorte Masako e gli altri membri della famiglia reale. Le analoghe celebrazioni di inizio 2020, le prime da quando Naruhito si è insediato al trono nel marzo 2019, radunarono quasi 70mila persone attorno al perimetro del palazzo reale, al centro della capitale. Sempre a causa dell’emergenza sanitaria, anche i festeggiamenti del 60/esimo compleanno di Naruhito, lo scorso febbraio, sono stati cancellati a pochi giorni dalla ricorrenza. L’ultima volta che l’evento del 2 gennaio è stato annullato fu nel 1990, a meno di un anno dalla morte dell’Imperatore Hirohito, nonno dell’attuale monarca.
Corea del Sud, torna l’allarme
La Corea del Sud ha registrato per il secondo giorno consecutivo oltre 500 nuovi casi nell’arco delle ultime 24 ore. Le autorità sanitarie del Paese hanno confermato 569 nuovi casi di coronavirus – in leggero calo rispetto a ieri – che portano il totale dall’inizio della crisi a 32.887, secondo i dati forniti dall’Agenzia coreana per il controllo e la prevenzione delle malattie. Il primo ministro sudcoreano, Chung Sye-kyun, ha sollecitato i cittadini a rimanere in casa nel fine settimana. Focolai di infezione sono stati segnalati in diverse zone del Paese, e il governo sta valutando il varo di nuove misure restrittive estese all’intero territorio nazionale, e non ai soli centri urbani più popolati. Il ministro della Salute sudcoreano, Park Neunghoo, ha dichiarato che “ci troviamo ora in una situazione nella quale un focolaio potrebbe verificarsi in qualsiasi luogo”. Dallo scorso 8 novembre il bilancio giornaliero dei contagi si mantiene sopra la soglia di 100 casi. Le autorità sanitarie nazionali hanno chiesto il varo di misure di prevenzione in vista del 3 dicembre, data fissata per l’esame nazionale di ammissione alle università.