“La nostra posizione resta per una quarantena di 14 giorni, nellʼinteresse dei pazienti”, ha invece sottolineato la funzionaria dellʼOms Catherine Smallwood
In Europa, dove i nuovi casi settimanali di coronavirus “hanno superato quelli segnalati a marzo”, si sta verificando “una situazione molto grave”. A indicarlo è Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, secondo il quale “oltre metà dei Paesi europei ha registrato aumenti di oltre il 10% nelle ultime due settimane, e in sette Paesi l’incremento è stato pari a più del doppio”. Questi numeri, quindi, “devono essere una sveglia per tutti”.
“La scorsa settimana, il conteggio settimanale della regione ha superato i 300mila pazienti”, ha proseguito Kluge. “A livello globale, circa il 14% dei casi di Covid-19 segnalati all’Oms riguarda gli operatori sanitari, e in alcuni Paesi è addirittura il 35%, sebbene i dati siano limitati ed è difficile sapere se gli operatori sanitari siano stati contagiati nei luoghi di lavoro o nelle comunità”, ha dichiarato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Abbiamo tutti un debito enorme nei confronti degli operatori sanitari, non solo perche’ si sono presi cura dei malati. Ma perché rischiano la propria vita per fare il proprio dovere”, ha aggiunto.
Posizione resta per quarantena di 14 giorni – “La nostra posizione resta per una quarantena di 14 giorni, nell’interesse dei pazienti”, ha invece sottolineato la funzionaria dell’Oms Catherine Smallwood, nel corso di un briefing online, in merito alla decisione di alcuni Paesi, tra cui la Francia, di ridurre il periodo di quarantena per il coronavirus.
Oms: ci sono lezioni da imparare dall’approccio svedese – Bisogna riconoscere che la Svezia ha evitato l’incremento di casi” nell’ultimo periodo “che si sta verificando in altri Stati, in particolare in Europa occidentale, e penso che ci siano lezioni da imparare dall’approccio svedese, in particolare sulla sostenibilita’ e il coinvolgimento dei cittadini”, ha concluso Catherine Smallwood.
Inghilterra: “Lockdown per 2 milioni di persone” – Tornano lockdown localizzati per quasi 2 milioni di persone nel nord-est dell’Inghilterra. Lo ha formalizzato il governo il ministro della Sanità britannico, Matt Hancock, estendendo il giro di vite già reintrodotto nelle settimane scorse in città come Birmingham, Bolton o Leicester ai Comuni di Newcastle e Sunderland, nonché nelle aree del Northumberland, di North e South Tyneside, di Gateshead e della contea di Durham, dove dalla mezzanotte sono previste fra l’altro limitazioni più severe sui contatti sociali e sugli orari di apertura di pub e locali pubblici. Si tratta di “una risposta immediata” alle “preoccupazioni” per il nuovo incremento dei contagi da coronavirus nella zona, ha spiegato Hancock, con tassi d’infezione locali compresi al momento fra 70 e 103 casi diagnosticati per ogni 100mila abitanti, nettamente superiori alla media nazionale.