Ristoranti vegetariani e vegani a Roma: ecco dove

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La guida definitiva dell’agenzia Dire dei ristoranti vegetariani e vegani di Roma, compresi i ristoranti etnici veg. Ecco tutti gli indirizzi

di Emiliano Pretto
di DIRE.it

Roma non è solo carbonara, amatriciana o coda alla vaccinara. Chi non ama mangiare carne o pesce e chi ha scelto una dieta vegetariana o vegana, nella Capitale d’Italia ha solo l’imbarazzo della scelta se vuole andare a mangiare in ristorante veg. La città eterna, infatti, abbonda di trattorie, bistrot, ristoranti eleganti e anche etnici (li trovate nella parte bassa di questo articolo) votati ad un menù al 100% vegetariano o vegano. Ce ne sono praticamente in ogni quartiere, vediamo allora quali sono e dove si trovano.

Nella lunga lista di ristoranti vegetariani e vegani che vi proponiamo non potevamo non partire da Il Margutta, il primo ristorante Vegetariano della Capitale, aperto dal 1979 in via Margutta (al civico 118), una delle stradine più pittoresche di Roma e della zona del Tridente. Si viene qui perché il menù di questo ristorante è davvero interessante: si possono scegliere piatti vegetariani o vegani, tutti cucinati con grande creatività. Potremmo definirlo un ristorante gourmet veg, dove si pranza e si cena tra opere d’arte e quadri di pittori contemporanei. Rigorosamente in vendita.

Proseguiamo con un ristorante che spesso sfugge ai radar di tante guide sui luoghi vegetariani di Roma. Parliamo di Mater Terrae, il ristorante vegetariano dell’hotel Raphael di largo Febo 2, a due passi da piazza Navona. Qui la proposta culinaria è di altissimo livello. Siamo ai livelli di un ristorante stellato: la cucina e l’ambiente sono molto raffinati e si mangia sulla terrazza dell’hotel, a pochi metri da maestose cupole e tetti di tegole rosse.

Lasciamo il centro e spostiamoci nel quartiere Salario. Qui le proposte sono due: Ops! (via Bergamo 56), ristorante esclusivamente vegano dove si scelgono piatti molto stuzzicanti ed esclusivamente a buffet, pagando in base al peso di quello che si è scelto di mettere nel piatto. Chi avesse voglia di un fast food veg ecco il posto giusto: Flower Burger, dove il menù prevede coloratissimi panini con bun di ceci, fagioli o quinoa e formaggi vegani: due gli indirizzi presenti a Roma: via Alessandria e via dei Gracchi, a Prati.

Altra zona, altro ristorante. Alla Garbatella, in via delle Sette Chiese 160, si trova un altro indirizzo storico della città: Le Bistrot, aperto dal 1987. Qui il menù è vegano, i piatti abbondanti e saporiti e Daniela e Barbara, i padroni di casa, ci tengono a far sapere che i cani sono ben accetti e possono entrare liberamente. Dai cani ai gatti il salto è breve! Così, spostandoci all’Ostiense, in via Francesco Negri 15, ecco che troviamo il Romeow Cat Bistrot, coloratissimo locale vegano, dal menù molto fantasioso con contaminazioni etniche (si posso scegliere pad thai o tacos messicani), dove si mangia in compagnia di otto gatti, i veri padroni del ristorante. Sempre ad Ostiense, sotto il gazometro, ha aperto da non molto un locale dal nome molto curioso, Veghometro. Nel menù 100% vegano è possibile mangiare anche la pizza vegana, cosa non facile da trovare.

Al Pigneto ci imbattiamo in Vitaminias 24 che da poco si è trasferito da via Macerata in via Ascoli Piceno 40-42. Il menù di questo locale é sia vegano che vegetariano, per buona parte gluten free e oltre a primi e secondi si possono scegliere panini e wraps. Vegetariano, vegano e biologico, tra insalate, wok e sandwich. Tutto questo è Aromaticus, uno dei bistrot più amati dai veg della Capitale al punto che i proprietari hanno dovuto raddoppiare la loro offerta culinaria con un ristorante a Monti, in via Via Urbana 134 e uno a Trastevere, in via Via Natale del Grande 6/7.

Chi volesse provare piatti della tradizione romana rivisitati in chiave vegana e vegetariana, dalla carbonara al seitan alla cacio e pepe veg non può che scegliere Rifugio romano di via Volturno 39/41 (zona Termini). Chi invece è in cerca di piatti coloratissimi, sfiziosi, prevalentemente vegani, anche in questo caso al 100% biologici, puà scegliere Nativa, nel quartiere Aurelio, in via Umberto Moricca 100. Infine, prima di darvi qualche consiglio sugli etnici veg, spostiamoci all’Alberone per segnalarvi Misticanza di via Cesare Baronio 179. In questo caso siamo in presenza di un’osteria vegetariana, dove gli amanti di ricette gourmet condite da verdure e formaggi come burrate o pecorini troveranno esattamente quello che sognano.

I RISTORANTI ETNICI VEGETARIANI E VEGANI

Un capitolo a parte merita l’offerta di cucina vegetariana e vegana di tipo etnico, una proposta culinaria che in alcune Capitali internazionali è di moda già da molto tempo ma che a Roma faticava ad imporsi. Finalmente anche la Città eterna può offrire locali molto interessanti. Nel campo della cucina giapponese vi segnaliamo Colors Vegan Sushi, il primo ristorante di sushi vegano delal città dove trovare maki, uramaki o onigiri condite con ortaggi, legumi e formaggi. Siamo in via del Gazometro 30, nel quartiere Ostiense.

Più ampia la proposta della cucina indiana 100% veg: si parte dall’ultimo arrivato, il primo ristorante romano della catena Saravanaa Bhavan, famosa in tutto il mondo per i suoi menù vegetariani legati alle ricette dell’India meridionale, proposti ai palati dei cittadini indiani, inglesi, australiani, americani e francesi fin dal 1981. Siamo di nuovo vicino Termini, in via Volturno 1 (non troppo lontano da Rifugio Romano). Qui il menù è davvero infinito, con decine e decine di ricette. Spostandoci nell’Ansa Barocca incontriamo Vegafood, piccolo bistrot indiano vegetariano, vegano e ayurvedico che si trova in via di Monte Giordano 1. Infine per chiudere la nostra carrellata di ristoranti vegetariani e vegani non potevamo non segnalare Bibliothe di via Celsia 5, tra piazza Venezia e largo Argentina. Un ristorante indiano veg ayurvedico, dai piatti molto saporiti che vengono presentati in grandi piatti unici, che è anche un piccolo centro di cultura indiana dove si studia il sanscrito e si tengono incontri letterari, e una galleria d’arte.

 

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