Giornata del cane in ufficio: Michaela Biancofiore porta il suo carlino Puggy in Senato

Per Biancofiore (Civici d'Italia) occorre «incardinare al più presto il testo unico di riunificazione e revisione di tutte le leggi in materia di animali domestici»

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Foto Claudio Guaitoli

«Grazie al presidente Ignazio La Russa, al collegio dei questori e al segretario generale Toniato per la sensibilità dimostrata. Dedico a Frattini questa piccola vittoria»: la piccola vittoria di cui parla Michaela Biancofiore, presidente del gruppo parlamentare Civici d’Italia, è la presenza del suo carlino Puggy alla scrivania, nella giornata mondiale del cane in ufficio. 

Alla ribalta in realtà Puggy è abituato: era cucciolo, quando comparve sulle riviste patinate in braccio al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Di fianco – era il 2013 – Michaela sorridente, per il lancio della campagna elettorale di cui il carlino, di appena due mesi, fu eletto simbolo e mascotte.

Franco Frattini con il suo quattrozampe a Palazzo Spada

Ricapitola Biancofiore: «Nella scorsa legislatura il Parlamento ha inserito nell’articolo 9 della Costituzione anche la tutela degli animali. Questo dettato della Costituzione deve essere attuato e si deve iniziare, come aveva fatto il compianto presidente del Consiglio di Stato Franco Frattini con un convegno a palazzo Spada, da piccoli significativi gesti, come il portare il cane nel proprio ufficio di parlamentare, affinché aumentino le sensibilità, le attenzioni e le opportunità. Siamo noi i legislatori chiamati a fare le leggi per gli animali ed è una contraddizione in termini che poi l’animale non possa entrare nei nostri uffici personali». Prosegue: «Il nostro auspicio è che l’animale domestico diventi soggetto di diritto e non oggetto. Abbiamo scelto la giornata odierna per il debutto del mio carlino Puggy, che già accedeva al ministero della Pubblica anninistrazione, quando ero sottosegretario, per la giornata mondiale del cane in ufficio. Secondo approfonditi e reiterati studi scientifici, avere accanto il proprio animale apporta enormi benefici in termini di salute fisica e mentale, oltre che aiutare socializzazione e concentrazione sul posto di lavoro».

Terapia assistita dagli animali «certificato»

La speranza è che «questa sperimentazione vada a regime come già avviene per moltissime aziende private e pubbliche, per università, rsa, ospedali, banche, e che venga incardinato al più presto il mio testo unico di riunificazione e revisione di tutte le leggi in materia di animali domestici – gestione, igiene e regolamentazione – introducendoli nello stato di famiglia per prevenire gli abbandoni e formalizzando la figura del “pet therapy dog” certificato, d’aiuto a molte vite umane  (un cane addestrato a fornire affetto, conforto e sostegno alle persone, ndr). Già avviene in America e in molti Paesi del nord Europa, ampiamente avanzati in materia».

L’onorevole Brambilla: «Si deve poter fare ovunque»

«Una battaglia di valore non solo simbolico» plaude all’iniziativa l’onorevole Michela Vittoria Brambilla (Noi Moderati), presidente dell’intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’ambiente: «Se si può fare nei palazzi di un’istituzione così importante, si può fare, con buona volontà e nel rispetto di tutti, nei luoghi (e non sono pochi) dov’è ancora difficile entrare con un animale al seguito. Da tempo mi batto per eliminare gli ostacoli che impediscono l’accesso degli animali d’affezione nei luoghi pubblici, aperti a tutti, e sui mezzi di trasporto. Salvo che per comprovate esigenze di sicurezza e di igiene, l’ingresso dev’essere consentito ovunque! Naturalmente il proprietario o detentore è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione».

Redazione Roma Corriere
di Laura Martellini

 

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