Poliziotto spara e uccide il cagnolino cieco e sordo, Teddy era uscito di casa e si era perso. L’agente: «Pensavo fosse un randagio malato»

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Il poliziotto inizialmente ha affermato di averlo fatto per porre fine alle sue sofferenze, poi perché ha temuto per la sua vita

di Hylia Rossi
Un poliziotto del Missouri (Stati Uniti) ha tirato fuori la pistola e sparato a Teddy, un cagnolino di 5 anni cieco e sordo, uccidendolo. La scena è stata ripresa dalla bodycam.

Il piccolo era scappato da casa e a causa della sua condizione non era riuscito a ritrovare la strada per tornare. Il padrone, Nicolas, aveva ricevuto la notizia grazie a delle segnalazioni su Facebook mentre era fuori con degli amici, e si è immediatamente messo in macchina per andare a cercarlo e recuperarlo.

Tuttavia, non era nemmeno a metà strada quando gli è arrivata la terribile notizia. Il poliziotto ha trovato Teddy mentre girovagava per il prato e, in un primo momento, ha provato a catturarlo. Poi, la soluzione estrema.

La vicenda

Nicolas Hunter era a cena fuori con degli amici quando ha ricevuto una chiamata. Gli è stato detto che su un gruppo Facebook qualcuno aveva segnalato la presenza di un cagnolino di 5 anni, uno Shih Tzu, che vagava per il prato di un vicino. Si trattava proprio del suo Teddy, così Nicolas si è subito messo in macchina per tornare a casa e recuperarlo. Sarebbe stato un viaggio di circa 25 minuti, ma non era neppure a metà strada quando la notizia della morte del cane lo ha raggiunto.

«Ero sotto choc, ed è stato difficile sentirsi dire quella cosa – dichiara Nicolas -. All’inizio ho pensato “No, staranno parlando del cane di qualcun altro forse, è un errore”. Poi ho chiamato la stazione di polizia e più tardi ho scoperto che era proprio il mio cagnolino a essere stato ucciso con un colpo di pistola». Secondo quanto riporta il New York Post, quando il padrone è arrivato sulla scena, il poliziotto ha ammesso che Teddy non era una minaccia ma gli era sembrato un randagio malato.

A quel punto Nicolas chiede, esterrefatto: «Quindi lo avresti ucciso per porre fine alle sue sofferenze?».

Il poliziotto, scosso, ha risposto: «E che cosa avrei dovuto fare? Non abbiamo mica il controllo animali?». La città di Sturgeon ha difeso il suo agente per l’uccisione del cucciolo e ha dichiarato che «lo strano comportamento (di Teddy ndr.) è coerente con il rapporto fornito sulla presenza di un cane ferito e probabilmente malato».

Le riprese della bodycam, tuttavia, raccontano una storia diversa. Il poliziotto ha tentato ripetutamente di catturare il cagnolino, che però continua a liberarsi. Teddy era nato sordo e due anni prima era diventato cieco, ed era uscito da un buco sotto la staccionata scavato dall’altro cane di Nicolas, Gizmo. Il suo collare, però, era rimasto incastrato nel legno della staccionata, e così Teddy era rimasto a girovagare lì vicino, nel giardino del vicino, la casa successiva rispetto a quella del padrone.

Dopo aver tentato per tre minuti di catturare il cane, il poliziotto ha sparato due colpi, sotto gli occhi di un passante 17enne. Nonostante ciò che aveva affermato in precedenza, la città di Sturgeon ha dichiarato che il poliziotto ha agito per tutelare la propria vita: «Credendo che il cane fosse gravemente ferito o avesse la rabbia, e dato che l’agente non voleva essere morso e infettato, ha ritenuto che l’unica opzione fosse sopprimerlo». Qualche giorno dopo, la città ha rilasciato una seconda dichiarazione in cui si affermava che il poliziotto «ha agito entro i limiti della sua autorità in base alle informazioni che aveva a disposizione in quel momento per proteggere i cittadini da possibili danni da parte di ciò che sembrava essere un cane ferito, malato e abbandonato». Stavolta, non si fa più menzione della “rabbia”.

Anche i testimoni hanno supportato Nicolas e la donna che aveva segnalato la presenza di Teddy ha scritto una lettera alla città per mettere in chiaro che non ha mai pensato il cagnolino fosse una minaccia. Il padrone vuole denunciare la città sostenendo che il poliziotto ha agito in modo inappropriato e che la situazione ha causato a lui e alla famiglia forte disagio emotivo. «Nel video il comportamento di Teddy non è aggressivo, non mostra mai i denti, né abbaia o ringhia, o prova a mordere… nessuna aggressività – dice Nicolas -, che è esattamente quello che pensavo, dato che Teddy è sempre stato così».

Redazione LEGGO.it

 

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