TRIESTE – Una manifestazione “a sorpresa” da parte dell’assoziazione animalista Ribellione Animale è andata in scena oggi, prima della messa pasquale, nella chiesa di Sant’Antonio. Cinque attivisti hanno preso la parola al microfono per condannare la “mattanza” degli agnelli a Pasqua, poi si sono inginocchiati davanti all’altare tenendo uno striscione con il messaggio di protesta “Ogni vita nasce sacra”. Al di là del carattere estemporaneo della manifestazione si è trattato di una protesta pacifica, che non ha causato problemi di ordine pubblico. “C’è stato un dialogo con il sacerdote, che ci ha permesso di prendere la parola al microfono, e con i fedeli, che si sono fermati a parlare con noi”, spiegano gli attivisti. Presenti la digos e i carabinieri, oltre alle massime autorità locali, tra cui il presidente della Regione Massimiliano Fedriga.
La battaglia di Ribellione Animale
Così ha dichiarato a margine Laura Zorzini, di Ribellione Animale: “Ogni anno, in Italia, si stima che vengano uccisi 370mila cuccioli innocenti, per questo abbiamo scelto di portare questo messaggio nelle chiese, proprio dove la tradizione è nata, per sesibilizzare le coscienze anche in nome di un messaggio cristiano, che prevede il rispetto della vita”.
“Chiediamo al Governo italiano – ha continuato l’esponente animalista – di riconvertire il sistema alimentare in uno a base vegetale incentivando le aziende per una riconversione, affinché non sia una perdita di posti di lavoro. Infatti le stime ci dicono che, a fronte di una riconversione, i posti di lavoro aumentano. Inoltre chiediamo uno stop immediato ai sussidi pubblici per gli allevamenti sia intensivi che estensivi, sia di terra che di mare”.
Come riportato nei volantini distribuiti all’usicta della chiesa, Zorzini ha illustrato un’altra forma di protesta portata avanti il 17 marzo scorso dall’associazione: “Assieme alle volontarie del rifugio Hope, santuario per animali liberi in Lazio, abbiamo salvato un’agnellina, che abbiamo voluto chiamare Utopia e che oggi vive libera presso questo rifugio a fronte di altre centinaia di agnelli che ci sono sfrecciati davanti quel giorno, diretti verso il mattatoio”.
Redazione Trieste Prima
di Stefano Mattia Pribetti