“Sono a posto con la coscienza. Se volessero davvero giustizia denuncerebbero Fugatti”

Per la nota cantante, speaker radiofonica e animalista è giusto boicottare il Trentino. "Non compro più le mele della Val di Non.Vorrei vedere una mobilitazione nazionale per difendere gli orsi perché è una battaglia di tutti, non solo degli animalisti". L'intervista

0
251 Numero visite
Daniela Martani - foto Lapresse

C’è anche la cantante, speaker radiofonica e influencer per i diritti degli animali Daniela Martani tra le diciotto persone denunciate dalla famiglia di Andrea Papi. Sono tutti accusati di aver diffamato la memoria del 26enne, ucciso dall’orsa JJ4 lo scorso aprile, dei suoi familiari e della fidanzata Alessia Gregori, attraverso dei commenti social.

Martani, come ha saputo di essere indagata?
“Ho saputo della denuncia perché mi è arrivata la lettera di un avvocato di Trento, che mi avvertiva di un procedimento penale nei miei confronti. A quel punto l’ho chiamato, gli ho chiesto di cosa si trattasse e mi ha spiegato che era una denuncia da parte dei familiari e della fidanzata di Andrea Papi. Mi accusano di diffamazione, per aver espresso un pensiero. Io credo di non aver mai offeso nessuno. Insieme a me sono indagate altre 17 persone”.

Come l’ha presa?
“La prima cosa che ho pensato è che c’è un problema serio e generale sull’utilizzo delle denunce, che ormai vengono usate come un’arma, un atto intimidatorio per zittire le voci dissonanti o le critiche. Quando qualcuno esprime un’opinione, la prima cosa che si fa oggi è denunciare. Io mi auguro che i giudici archivino questo procedimento”.

Nella frase incriminata lei scrive che i “familiari e la fidanzata di Papi speculano sulla morte e gridano vendetta nei confronti di un animale”. Non pensa di averli offesi?
“Non penso che sia un’offesa. Le offese sono altre e tutti quelli che sono stati denunciati hanno espresso lo stesso pensiero. Un motivo c’è: la fidanzata di Andrea Papi, nei post social, chiedeva l’uccisione immediata dell’orsa JJ4. Io volevo solo mettere in guardia le persone dall’usare parole di odio verso gli animali perché la situazione era già pesante, soprattutto dopo la prima conferenza stampa della Provincia, in cui Fugatti aveva dichiarato guerra agli orsi. E infatti poi è successo quello che è successo: tutti i plantigradi sulla lista nera del presidente, guarda caso, sono stati trovati morti in circostanze anche misteriose“.

Loro chiedono giustizia. 
“Se avessero davvero cercato giustizia, avrebbero denunciato il presidente del Trentino Maurizio Fugatti e non noi. C’è anche un post in cui Gregori cerca di giustificare l’uccisione dell’orsa dicendo che, quando un cane morde una persona, l’animale viene abbattuto. Non è neppure vero: i cani vengono sempre recuperati. Se applicassimo questo ragionamento agli esseri umani, secondo la teoria di Gregori, se un uomo muore in un incidente stradale, bisognerebbe sopprimere chi ha provocato l’incidente. Infatti, se veramente JJ4 ha ucciso Andrea Papi, cosa di cui non abbiamo alcuna prova tra l’altro, è stata una fatalità. Stiamo parlando di orsi che, in cento anni di vita in montagna e almeno venti in Trentino, non hanno mai fatto del male a nessuno. Io tutto questo livore non lo capisco”.

Quindi lei è a posto con la coscienza.
“Assolutamente”.

Di recente lei ha postato un video social in cui si vede un orso in fuga di fronte a un uomo che si avvicina. Che cosa voleva dimostrare?
“Che gli orsi non attaccano l’uomo. Lo dicono gli etologi. Sono invece animali timorosi e facilmente impressionabili. E questa campagna d’odio messa in piedi da Fugatti, dopo la morte di Andrea Papi, è tutta strumentale”.

Però sarà d’accordo con l’idea che un ragazzo non può morire così e che, quando succede, vuole dire che c’è un problema.
“Fermo restando il dubbio di quanto accaduto perché non avremo mai la certezza incontrovertibile che sia stata JJ4, il problema c’è. Infatti non si capisce come mai in Abruzzo, per esempio, la convivenza orso-uomo è pacifica, con tanto di turisti che non temono di vedere gli orsi da vicino, mentre in Trentino no. In Trentino non è mai stato fatto nulla per agevolare la convivenza fra gli esseri umani e i plantigradi. La Giunta Fugatti non ha mai preso una misura precauzionale, non ha mai evitato la confidenza degli orsi. Anzi ci sono i cacciatori liberi di mettere appositamente il cibo in giro per attirare gli animali. Così gli orsi diventano confidenti e per questo si avvicinano ai centri abitati. Non ci sono nemmeno i cassoni anti-orso, che sono stati disposti di recente certo, ma non li vedremo prima del 2028. E quindi per altri quattro anni che facciamo?”.

Intanto però le persone hanno paura nelle valli. 
“Hanno paura perché non conoscono l’indole degli orsi. Perché Fugatti, nel pieno della sua campagna elettorale, non ha fatto altro che cavalcare l’odio e la paura per gli orsi, con il solo scopo di accrescere il proprio consenso”.

Eppure la giunta trentina tira dritto. Di recente è stata anche varata la legge così detta “ammazza orsi”.
“Io sono molto preoccupata. Adesso gli orsi sono in letargo ma, quando arriverà la primavera, sarà veramente un problema perché daranno la caccia a quegli orsi”.

Le associazioni animaliste stanno facendo abbastanza a suo giudizio?
“Io non so rispondere. Le associazioni seguono le vie legali e credo che più di tanto non possano fare”.

Dunque secondo lei cosa serve oggi per tutelare gli orsi?
“Io auspico l’intervento diretto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gli orsi sono un bene indisponibile dello Stato italiano: non appartengono a Fugatti o ai trentini. Si devono togliere dalla testa di essere proprietari dei luoghi in cui vivono e degli animali che lì vi abitano. Io capisco il tema dell’autonomia ma la gestione della fauna selvatica deve tornare nelle mani dello Stato italiano. Altrimenti chiunque si può svegliare una mattina e fare fuori tutti gli animali che gli capitano a tiro”.

E nel frattempo che fare?
“Bisogna fare qualcosa per togliere a Fugatti il potere di sterminare la fauna selvatica per fare un favore ai soliti allevatori e cacciatori. Ci vuole un’insurrezione generale, vorrei vedere una protesta nazionale per difendere gli orsi del Trentino perché questo è un discorso che ci riguarda tutti. Dobbiamo uscire dal concetto per cui certe battaglie sono ad appannaggio degli animalisti. No. La fauna selvatica è un bene di tutti quindi non sono solo gli animalisti a doversi ribellare a questo massacro. Tutti dovrebbero protestare in qualche modo”.

Secondo lei è giusto boicottare il Trentino per esempio?
“Secondo me sì”.

E che prodotti ha smesso di mangiare, se li mangiava prima?
“Non compro più le mele della Val di Non. Io capisco che ci sono delle aziende che non c’entrano nulla ma è uno dei modi che abbiamo per cercare di far passare il nostro messaggio”.

 

Redazione Trento Today
di Stefano Pagliarini

 

L'informazione completa