Perché celebriamo la giornata internazionale del gatto

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Istituita dall’Ifaw per sensibilizzare sulla corretta cura dei mici in casa è diventata una trovata pubblicitaria. Lo zoologo Boero: “Abbiamo innalzato i nostri animali domestici a santi e quindi gli abbiamo dedicato una festa”

Più che la celebrazione del gatto è la promozione del gadget. L’8 agosto è la giornata internazionale del gatto, “quella ufficiale”, perché poi ne esiste una italiana il 17 febbraio (però dichiarata “festa del gatto”) e alcune altre in diverse nazioni. Una certa rilevanza la ricorrenza dell’8 agosto la conquista perché è stata istituita nel 2002 dall’Ifaw, il Fondo internazionale per il benessere degli animali, tra le più autorevoli organizzazioni per la conservazione della fauna domestica e selvatica. Tuttavia, già nel leggere la motivazione con cui fu istituita il dubbio che, come minimo, si sia perso del tutto il suo spirito iniziale è fortissimo.

L’Ifaw ritenne importante “sensibilizzare l’opinione pubblica sui gatti bisognosi in tutto il mondo e sulla loro corretta cura in casa”. Però della ricorrenza si è subito impossessata la potente industria dei prodotti per animali, efficientissima nel proporre “i migliori gadget per festeggiare la giornata del gatto”. Non serve un etologo per sospettare che per “la corretta cura del gatto in casa” non sia indispensabile la lettiera autopulente. Ancora peggio: il tapis roulant per tenere in forma i gatti rinchiusi in appartamento è gioco, o tortura? Non si può entrare nella testa di un micio, però qui un po’ di antropomorfizzazione, sempre bandita dalla corretta etologia, ha senso: davvero a voi piacerebbe correre in una grande ruota che assomiglia a quelle per i criceti, collegata allo smartphone di un essere di un’altra specie (e qui l’immaginazione si figura un enorme gatto nazista come in Maus di Art Spiegelmann) che decide a che velocità dovete andare? Sì, molti di noi si sono piegati al tapis roulant in palestra, ma avevamo potuto decidere – certo a volte in maniera obbligata – che non potevamo fare una corsa nel verde.

E quindi, la giornata internazionale del gatto ha un senso? I gatti non hanno già abbastanza attenzione? “Ha di sicuro un risvolto commerciale – commenta Giulia Bignami, scienziata e autrice del libro I gatti lo sanno. Comportamenti incredibili del mondo animale – celebrarla ha un valore affettivo, ma non credo serva davvero a creare un rapporto migliore con questi animali domestici. Preferirei ci fosse una giornata mondiale del calamaro gigante, che riporti l’attenzione su come le attività umane minacciano la fauna marina, ma il calamaro non ha un bel musetto peloso”.

Un autorevole zoologo come Ferdinando Boero, presidente della Fondazione Dohrn della Stazione Zoologica omonima, autore di libri e articoli sull’uomo e il suo rapporto con gli altri animali (Ecco perché i cani fanno la pipì sulle ruote delle macchine), approfondisce il risvolto sociologico: “Abbiamo fatto della presenza degli animali nelle nostre case una religione e perciò abbiamo bisogno di una festa, in questo senso la giornata del gatto non è diversa da quella di un santo sul calendario – dice – Ma un gatto maschio non si deve comportare da gatto maschio. Per impedirgli di farlo… zac! Lo castriamo, ma lo amiamo tanto”.

di Cristina Nadotti

 

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