CGENESIN
Voleva vedere la mostra dedicata a Frida Kahlo allestita nel Centro culturale Altinate a Padova, ma era con sua fedele cagnolina Lolita, una Yorkshire che l’accompagna ovunque sistemata in uno zainetto apposito. Niente da fare.
«Eppure non abbaia, non sporca, non infastidisce» spiega Chiara, vicentina 49enne appassionata d’arte, titolare di Carta europea della disabilità erogata dall’Inps, denominata Disability Card, una tessera che permette l’identificazione dei soggetti con disabilità e l’accesso a servizi e benefici.
«Non mi hanno lasciata entrare nonostante avessi mostrato la mia tessera Disability Card. Il motivo? Avevo uno zaino per cani col mio cagnolino di 3 chili. Non era di alcun disturbo. E per me, è la mia “copertina di Linus”, siamo sempre insieme» continua. «Lo scopo della Disability Card è di contribuire alla piena inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale delle comunità».
Chiara ha chiesto di poter visionare il regolamento: «C’era il divieto di accesso ai cani al guinzaglio, ma non era il mio caso, e nessun riferimento all’accesso ai disabili. Ho chiesto di parlare con la direzione, niente. Ho chiesto in biglietteria di tenermi il cane il tempo della visita alla mostra, niente. Non ho trovato “inclusione” che non significa solo abbattere le barriere architettoniche. Il mio cagnolino mi fa compagnia e mi dà tranquillità. Se arrivasse un cieco con cane-guida sarei davvero curiosa di sapere come si comporterebbero».