Tommy e Lucy: in Abruzzo gli animali domestici dei profughi non udenti

I profughi non udenti sono stati accolti a Montesilvano. Anche gli animali - tre gatti e un cane - hanno affrontato assieme ai loro padroni un viaggio lungo 14 giorni per raggiungere la salvezza in Italia

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Tommy, Kit, May e Lucy. Tre gatti ed un cane molto speciali per i loro proprietari che hanno fatto un viaggio lungo 14 giorni per raggiungere la salvezza in Italia, in provincia di Pescara. I quattro animali vengono infatti da Odessa e i sono i compagni di vita di otto profughi non udenti arrivati il 15 marzo scorso.

Ossim, Maria e gli altri hanno un rapporto unico con i loro animali e comunicano con loro attraverso i movimenti. Hanno scelto di non abbandonare i loro cani e i loro gatti ed insieme hanno affrontato questo difficilissimo viaggio verso la salvezza, lasciandosi tutto il resto alle spalle. La prima preoccupazione arrivati in Italia è stata proprio per i loro fedeli amici a quattro zampe perché purtroppo non tutte le strutture accolgono profughi con animali. L’Hotel Antagos di Montesivano, però, si è offerto di accoglierli con i loro pet, specificando alla Protezione Civile, che organizza l’accoglienza, che erano disposti a dare il benvenuto a qualsiasi animale di affezione dei profughi, dai pesci rossi agli uccellini. Una volta sistemati però è emerso il problema di reperire pet food e altri beni necessari ai loro animali. L’Enpa di Pescara è stata quindi contattata da una signora in contatto con loro e grazie all’aiuto di una mediatrice culturale il 29 marzo la Sezione di Pescara ha organizzato un primo incontro con i profughi non udenti per portare i primi aiuti (cibo e lettiere) e raccogliere tutte le richieste e le necessità. Il giorno seguente Miriam, volontaria dell’Enpa di Pescara, è tornata all’Hotel di Montesilvano per portare dei giochi per gli animali.

Soprattutto i gatti avevano una gran necessità di avere qualcosa da grattare. Inoltre i profughi hanno chiesto all’Enpa di far vistare da un veterinario i loro animali.

“Un rapporto di simbiosi incredibile – ha raccontato Miriam dell’Enpa di Pescara – questi ragazzi comunicano attraverso i movimenti con i loro animali e hanno un’intesa incredibile con loro. Uno dei gattini, Kit, il gatto di Maria, era stato salvato da Mariupol, un gattino decisamente fortunato vista la situazione in cui versa ora la città ha raccontato Maria”. L’Enpa continuerà a prendersi cura delle esigenze di questi profughi e seguirà tutte le prassi richieste dalle istituzioni.

 

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