La mamma degli imbecilli è sempre incinta, questo vecchio adagio è tanto vecchio quanto vero. L’ennesima storia di discriminazione sociale, che sta facendo indignare buona parte della società civile e del web, arriva dalla riviera romagnola, precisamente da Rimini.
di Tiziana Terranova
Ad una donna non vedente, Patrizia – secondo quanto denunciato dall’Unione Nazionale Ciechi e Ipovedenti – è stata negata la possibilità di passare qualche giorno di vacanza presso un albergo della famosa località romagnola, non certo per la sua disabilità ma perché avrebbe portato con se il proprio cane guida.
La vacanza negata a causa del cane guida
Secondo raccontato la donna avrebbe telefonato all’hotel St. Gregory Park di Rimini per prenotare una stanza dal 28 al 31 agosto. Pochi giorni da trascorrere lontano dal caldo afoso ed irrespirabile della città, che avrebbero fatto sicuramente molto bene anche al suo fedele amico a quattro zampe, che l’aiuta a superare il suo deficit visivo.
Inizialmente la persona addetta alle prenotazioni aveva confermato la disponibilità della stanza, ma per scrupolo la signora ha fatto presente che con lei sarebbe andato anche il suo cane guida. Quelle due parole – cane guida – hanno fatto si che magicamente la prenotazione si annullasse.
“Ma perché state annullando la mia prenotazione?” – sembra abbia chiesto la signora al personale alberghiero, e la laconica quanto desolante risposta non ha tardato ad arrivare: “la politica aziendale vieta l’introduzione degli animali nella struttura”.
Non è valso a nulla il fatto che Patrizia abbia ricordato al diligente receptionist l’esistenza in Italia di una legge – al St. Gregory Park Hotel di Rimini probabilmente sconosciuta – che autorizza i non vedenti ad accedere con i cani guida al seguito.
Ci preme sottolineare l’importanza che il cane guida ha per le persone non vedenti o ipovedenti. E’ un prezioso aiuto per esercitare la propria libertà di potersi muovere nel territorio e vivere quanto più pienamente possibile la propria vita, relazioni sociali incluse.
La replica del Comune di Rimini
Dal Comune di Rimini fanno sapere che si augurano che la vicenda sia frutto solo di un gigantesco equivoco, ma se così non fosse si dichiarano pronti ad agire secondo quanto impone la legge. L’incivile e vergognoso episodio di Rimini richiama il ricordo di quell’albergatrice di un’altra riviera, quella ligure, che infastidita dal comportamento di un ragazzo autistico ha invitato i genitori ad andar via. Insomma che i disabili vivano tanti, troppi episodi di discriminazione è purtroppo un fatto assodato, ma a questa cattiveria gratuita o disumanità occorre rispondere: denunciare per mai più subire. #Cronaca