Abbandonato in una scatola di cartone perché è un cane disabile. Un’atrocità più atroce di un abbandono. Eppure è successo a Kiwi, meticcio di piccola taglia paralizzato alle zampette posteriori.
di Nicoletta Pennati
Chi ne era il proprietario, dopo la malattia del cane probabilmente non se l’è più sentita di occuparsi di lui e l’ha depositato come un giocattolo rotto all’interno di una scatola di cartone davanti al canile comunale di Pescara. Ma un cane disabile, con questo handicap, non può vivere in un rifugio.
Così Kiwi è stato affidato temporaneamente ad una volontaria e quindi i volontari della Lega nazionale del Cane che gestisce la struttura pescarese si sono dati da fare per cercargli una vera famiglia. E così per fortuna è stato.
Una signora di Pescara, già “madre adottiva” di altri cani di piccola taglia, si è fatta avanti per prendersi cura di Kiwi.
“Nonostante la sua disabilità, il giovane cagnolino aveva un’allegria contagiosa e incontenibile” hanno detto i volontari della LNDC di Pescara. “La decisione di affidarlo qui in città ci ha dato modo modo di seguirne l’inserimento in famiglia.
Grazie al carrellino per gli arti posteriori (donato da Lega Nazionale per la Difesa del Cane ndr), da un anno a questa parte Kiwi ha fatto grandi progressi e riesce a muoversi bene, persino a correre usando le zampette anteriori”.
Insomma una storia a lieto fine. Forza piccoletto e grazie alla tua neo mamma