Uber sotto accusa: fa pagare di più i trasporti per i disabili

Il Dipartimento di giustizia americano contro l’azienda di San Francisco: «Tariffa extra per i passeggeri con disabilità»

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Gli Stati Uniti fanno causa a Uber. Il motivo? Presunta discriminazione nei confronti dei passeggeri con disabilità, in violazione del Titolo III dell’ADA (Americans with Disabilities Act).

di Giacomo Casadio – Corriere

Secondo la magistratura americana, Uber avrebbe «addebitato le tariffe extra per “tempo di attesa” anche ai passeggeri che, a causa della disabilità, hanno bisogno di più tempo per entrare in un’auto». Una politica che avrebbe «danneggiato molti passeggeri e potenziali passeggeri con disabilità in tutto il Paese».

Non si possono penalizzare i disabili

Il caso nasce nel 2016, quando Uber ha stabilito una politica tariffaria ad hoc per risarcire i conducenti costretti ad aspettare più di due minuti l’arrivo di un passeggero. Ma per il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, l’azienda di San Francisco non avrebbe adattato la tariffa ai tempi di attesa dei disabili che, inevitabilmente (anche solo per chiudere la sedia a rotelle e riporla in auto), sono più lunghi. Da qui la violazione del Titolo III. Da qui la causa del Dipartimento di giustizia: «Le persone con disabilità meritano pari accesso a tutte le aree della vita comunitaria, compresi i servizi di trasporto privato forniti da società come Uber», ha affermato l’assistente procuratore generale Kristen Clarke. «Il nostro obiettivo è quello di uniformare Uber al dettato dell’Americans with Disabilities Act. Uber non può penalizzare i passeggeri con disabilità semplicemente perché hanno bisogno di più tempo per salire in auto. Uber e le altre società che forniscono servizi di trasporto devono garantire parità di accesso a tutte le persone, comprese quelle con disabilità».

Non violiamo l’ADA

In una nota, il portavoce di Uber Matt Kallman si è dichiarato «sorpreso e deluso. Le nostre politiche non violano l’ADA. L’extra prezzo per l’attesa viene applicato a tutti i clienti, per compensare i conducenti che restano fermi per più di due minuti. Miglioreremo i nostri prodotti per supportare la capacità di tutti di muoversi facilmente nelle proprie comunità».

 

 

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