ISEE 2022: arriva la rivoluzione. L’Inps cambia tutto!

Il 2022 sarà l'anno in cui l'Inps rivoluziona l'ISEE. L'Inps ha deciso che le variazioni economiche potranno essere riportate non solo in merito ai redditi ma anche al patrimonio. Il nuovo ISEE corrente avrà una validità fino alla fine dell'anno, ma solo con entrambe le variazioni. Ci sono però delle tempistiche da rispettare per poter dichiarare le variazioni

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MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA
Il 2022 sarà l’anno in cui l’Inps rivoluziona l’ISEE, dopo tanti anni di vigenza nella sua attuale conformazione. La riforma nasce dalla necessità di dare la possibilità ai soggetti che richiedono l’ISEE di fotografare la propria situazione economica e reddituale più attuale possibile, rispetto a quella che ordinariamente deve essere riportata nella DSU, la dichiarazione sostitutiva unica, sulla base della quale si calcola l’ISEE.

Lo comunica l’Inps con il suo messaggio n. 3155 del 21 settembre 2021. La novità partirà dall’ISEE 2022 che rileva la situazione economica e reddituale delle famiglie al 2020, l’anno della pandemia. Ma gli straschi della pandemia si sono riversati anche nel 2021 e per questo motivo l’Inps ha deciso che le variazioni economiche potranno essere riportate non solo in merito ai redditi ma anche al patrimonio. Una decisione importante visto che all’ISEE sono collegate molte misure di sostegno economico alle famiglie italiane. In particolare dal 1 gennaio 2022 parte l’assegno unico universale che si poggerà proprio sull’ISEE come del resto già lo dimostra la versione ponte e temporanea attiva dal 1 luglio.

Per essere pronti alla nuova versione dell’ISEE del 2022, approfondiamo le novità e ripercorriamo gli aspetti essenziali dell’ISEE. 

ISEE: perchè è importante

La famiglia che desidera accedere ad aiuti economici sia nazionali che locali deve spesso confrontarsi con dei regolamenti che legano la prestazione economica di aiuto ad un valore economico della ricchezza della famiglia. Questo valore è rappesentato dall’ISEE, indicatore sintetico economico equivalente che permette ai vari enti che erogano aiuti economici di poter far “gareggiare” tutte le famiglie con le stesse regole, ma andando a privilegiare quelle famiglie che versano effettivamente in condizioni di maggior disagio dvouto ad esempio alla presenza di componenti con disabilità, o la presenza di figli minorenni.

Ci siamo abituati nell’ultimo anno e mezzo ai diversi bonus che sono stati predisposti per aiutare le famiglie dopo la grave crisi economica e sociale seguita alla pandemia del Covid-19. Ricordiamone alcuni come il  bonus bebè, al bonus vacanza, al nuovo bonus TV decoder, o l”assegno temporaneo ai figli. Ma anche i comuni spesso usano l’ISEE come indicatore per poter concedere aiuti non solo economici; ad esempio il bonus spesa è collegato all’ISEE, i bonus scuola o quelli per lo sport sono connessi sempre all’ISEE.

Non è facile per chi eroga aiuti economici poter evitare di discriminare una famiglia rispetto ad altre. Avere un indicatore confrontabile con informazioni identiche per tutti e regole uguali per tutti, aiuta a poter stilare poi delle classifiche difficilmente opinabili.

L’ISEE fotografa la capicità reddituale e patrimoniale di ogni nucleo famigliare, sia esso singolo che con più figli. Spesso però la fotografia che, in base alle attuale regole dell’ISEE, si basa sulla situazione sia reddituale che patrimoniale dei due anni antecedenti alla domanda ISEE, non rileva la situazione effettiva. Soprattutto dopo la grave crisi del 2020.

La riforma ISEE del 2022 va proprio in questa direzione.

ISEE: la procedura per ottenerlo

L’Indicatore sintetico economico equivalente è la sintesi di una dichiarazione di diverse informazioni che riguardano sia la situazione soggettiva del singolo componente il nucleo famigliare che la situazione reddituale e patrimoniale. Per arrivare a questo indicatore, si deve compilare la dichiarazione sostituiva unica, DSU.

La DSU deve essere compilata da un solo componente del nucleo famigliare e va presentata ogni anno e vale fino al termine dell’anno stesso a meno di una richiesta dell’ISEE corrente. Chi compila la DSU deve completare ogni sezione per ogni componente del nucleo famigliare. Le parti riguardano i dati anagrafici, quelli reddituali, quelli patrimoniali e quelli sociali.

Per i dati anagrafici, con la versione dell’ISEE precompilato che è disponibilità dopo il 2015, spesso l’Inps li compila automaticamente rilevandoli dalle DSU precedenti.

dati reddituali sono desunti dalle CU, certificazioni uniche, o dalle dichiarazioni dei redditi dell’anno precedente la compilazione della DSU.

I dati patrimoniali si dividono in quelli mobiliari e immobiliari. Per i primi ogni istitubo banciario e finanziario deve comunicare i dati ai fini ISEE e questi sono disponibili presso l’Agenzia delle ENtrate. Per i secondi invece si devono autocertificare o su quello che l’INps precompila oppure vanno variati.

La DSU tuttavia può essere presentata ex novo senza avvalersi della pre-compilata, soprattutto quando nel nucleo famigliare ci sono componenti con disabilità.

ISEE: cosa si dichiara nella DSU

Le sezioni della DSU relative alla condizione reddituale e patrimoniale vanno compilati con riferimento alla situazione dei due anni precedenti quello di richiesta dell’ISEE.

Per chi ha fatto richiesta dell’ISEE 2021, il dato reddituale dichiarato è quello del 2019 che si desume dalle CU o dai 730/2020 relativai ai redditi del 2019.  Per chi ha invece redditi da lavoro autonomo o partite IVA, il dato reddituale è fornito dalle dichiarazioni Persone Fisiche.

La situazione del patrimonio immobiliare è desunto dalla DSU precedente, ma il richiedente può modificare il dato in caso di variazioni sul valore dell’immobile o dell’importo del mutuo residuo in caso di casa di proprietà. In caso di affitto va indicato il canone di locazione come riportato nel contratto di affitto registrato.

Per il patrimonio mobiliare il dato da riportare è quello che comunicano le banche e gli altri istituti finanziari nella rendicontazione di fine anno, e riguardano la consistenza delle giacenze dei conti correnti, conti deposito e dei valori di investimento al 31 dicembre del secondo anno antecedente la richiesta dell’ISEE. Per il 2022, si devono considerare i patrimoni mobiliari al 31 dicembre 2020.

Tutte queste informazioni vanno riportate per ogni componente del nucleo famigalire. Per i minorenni invece è suffciente indicare che non hanno reddito o patrimoni.

In presenza invece di disabilità, il dichiarante deve indicare il componente o i componenti con questa condizione riportando gli estremi del verbale AUSL che attestino lo stato e la gravità della disabilità.

ISEE: a cosa serve la scala di equivalenza

Quando la DSU è stata compilata e trasmessa all’Inps, attraverso il sito dell’istituto, accedendo alla propria area riservata, l’INPS utilizza una scala di equivalenza per sterilizzare i valori reddituali e patrimoniali e quindi rendere equivalente la situazione finanziaria tra nuclei famigliari differenti.

Dai dati reddituali e patrimoniali si ricava l’ISE, indicatore della situazione economica. A questo indicatore si applicano i coefficienti di abbattimento che tengono conto sia della numerosità dei componenti del nucleo famigliare che della presenza di membri con disabilità.

coefficienti sono

1,00 per nuclei con un componente

1,57 per nuclei con due componenti

2,04 per nuclei con tre componenti

2,46 per nuclei con quattro componenti

2,85 per nuclei con cinque componenti

Questi coefficienti riducono l’ISEE e quindi danno il calcolo dell’ISEE. Ci sono altri coefficienti che sono collegati a situazioni famigliari e personali complesse. Essi sono

  • 0,35 per ogni componente oltre il quinto;
  • 0,5 in presenza di componenti con disabilità media, grave o non autosufficiente;
  • 0,2 assegnati alle famiglie con tre figli, che aumenta a 0,35 in caso di quattro figli e 0,5 in caso di almeno cinque figli;
  • 0,2 si aggiunge se nel nucleo famigliare è presente un figlio minore ed almeno un genitore o l’unico presente abbia svolto attività lavorativa per almeno sei mesi nell’anno in cui i redditi sono stati presi in considerazione. Questa maggiorazione sale a 0,3 se il minorenne ha meno di tre anni.

ISEE corrente: come averlo e perchè

Fin’ora si è detto che l’ISEE fotografa la situazione finanziaria di un nucleo famigliare di due anni precedenti quello di richiesta dell’ISEE. Nel frattempo però possono essere intervenute delle variazioni della propria situazione reddituale, determinata da un cambiamento lavorativo importante o nel valore del reddito, estremamente ridotto, oppure per la perdita di lavoro. Queste variazioni possono essere riportate nella DSU e poter così ottenere l’ISEE corrente.

Lo stabilisce l’articolo 10, comma 4, del decreto legislativo 15 settembre 2017, n. 147, come sostituito dall’articolo 7 del decreto-legge 3 settembre 2019, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 2 novembre 2019, n. 128. Questa opportunità è offerta qualora vi sia la convenienza del nucleo famigliare a variare la situazione reddituale.

Mai come nel 2020 o nel 2021, la possibilità di riportare la situazione reddituale più attuale è stato importante per fotografare l’effettiva capacità di reddito della famiglia, e quindi consentire ad esse di poter accedere ai vari bandi e bonus. Perchè questo? Perchè l’ISEE 2021 fotografa la situazione pre-pandemia facendo riferimento al 2019. Ma nel 2020 i redditi si sono ridotti per effetto di cassa integrazione o licenziamenti. Poter riportare la reale situazione reddituale permette di dare un riscontro di come vive effettivamente la famiglia.

Per farlo, si deve indicare la nuova condizione reddituale indicando in alternativa i redditi degli ultimi due mesi o degli ultimi sei mesi.

L’ISEE corrente ha una validtà di 6 mesi dalla data di modifica dell’ISEE originario e può essere usato per accedere a tutti i bonus.

ISEE 2022: tutte le novità per un nuovo ISEE corrente

L’ISEE corrente è ammesso solo sulle variazioni del reddito. Non anche su quelle del patrimonio. Lo si potrà fare dal 2022 grazie al decreto interministeriale 5 luglio 2021, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 203 del 25 agosto 2021. Dal 2022 sarà possibile considerare il patrimonio immobiliare e quello mobiliare dell’anno precedente in luogo di quelli dei due anni precedenti. Questa variazione concorrereà insieme alle modifiche reddituali a determinare un nuovo ISEE corrente.

La possiblità di riportare dati patrimoniali più recenti è concessa solo se la variazione tra i due anni è di almeno il 20%.

Quindi dal 2022 l’ISEE corrente riporterà sia la variazione reddituale che quella patrimoniale ma in determinati momenti dell’anno.

Le variazioni reddituali, quando superiori al 25%, potranno essere comunicate già nel periodo 1 gennaio e 31 marzo.

Le variazioni patrimoniali, quando superiori al 20%, potranno essere riportate a partire dal 1 aprile, da cui sarà anche possibile variare entrambe le condizioni (reddituali e patrimoniali).

La variazione patrimoniale deve essere indicata per ogni componente del nucleo famigliare, anche se non ne sono stati effettivamente interessati.

Infine il nuovo ISEE corrente quando riporta sia la variazione reddituale che patrimoniale, ha una validità fino alla fine dell’anno. L’ISEE corrente potrà continuare ad essere variato solo nella componente reddituale, ma in questo caso l’ISEE corrente manterrà la sua validità di sei mesi.

Tra le novità del 2022, si riporta che non vanno dichiarati tra il patrimonio immobiliare, gli immobili distrutti o dichiarati inagibili a seguito di calamità naturali.

 

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