L’elaborazione del linguaggio naturale (NLP) è il processo attraverso il quale un computer riesce a comprendere e interpretare il linguaggio umano, fornendo quindi la tecnologia alla base di programmi per la traduzione automatica oppure per il funzionamento degli assistenti vocali.

di Francesco Paolo Giumetti

Tuttavia la ricerca NLP si basa esclusivamente sulle lingue parlate, senza tenere in considerazione le oltre 200 lingue dei segni utilizzate in tutto il mondo da quasi 70 milioni di persone. A tal proposito la ricercatrice Kayo Yin del Language Technologies Institute, ha proposto l’implementazione delle lingue dei segni nel Natural language processing, attraverso un articolo, in collaborazione con diversi ricercatori di altre università, vincitore del 59° incontro annuale dell’Associazione mondiale per la linguistica computazionale.

La Yin iniziò a studiare e interessarsi alla lingua dei segni durante un’esperienza di assistenza sociale in un rifugio per senzatetto, dove comprese la difficoltà di una donna sorda nello stabilire connessioni sociali. Questo aneddoto costituisce la base ideologica dell’articolo, che come affermano gli autori: “in una società prevalentemente orale, le persone sorde sono costantemente incoraggiate a comprendere le lingue parlate attraverso la lettura delle labbra o la comunicazione basata sul testo, inoltre l’esclusione delle lingue dei segni dalle moderne tecnologie linguistiche sopprime ulteriormente i segni a favore delle lingue parlate“.

Kayo Yin ha dichiarato che la proposta è stata ben accolta sia dai ricercatori di elaborazione del linguaggio naturale che dalle persone che studiano e utilizzano le lingue dei segni, promuovendo quindi una ricerca per implementare la lingua dei segni nell’elaborazione automatica del linguaggio.

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