La passione per l’auto non si ferma nemmeno davanti alla disabilità e con un’Alfa Romeo 1900 Ti del 1954 vi spieghiamo perché!
Redazione di Andrea Farina
Cosa succede quando dalla vostra avete tempo, risorse e magari anche il talento, ma il vostro corpo si esprime in maniera differente da quello di tutti gli altri?
Il nostro Andrea in questo video affronta un tema molto delicato, quello della disabilità, ma lo fa mettendo da parte timidezza e pregiudizi e cercando di trattare questa tematica come vorrebbe un portatore di handicap desideroso di capire come poter tornare a guidare, per esempio, un’Alfa Romeo 1900 Ti da corsa!
Veri, assistenti alla guida!
Il sistema Guidosimplex permette di smettere di sognare e tornare a guidare. Per chi non molla la propria passione e intende continuare a coltivarla, l’auto che vedete nel video è configurata nel modo giusto, con la piena mobilità degli arti superiori che, in questo caso, è necessaria per dar libero sfogo alla cavalleria di questa Alfa Romeo
Ebbene, il sistema è molto semplice e intuitivo da approcciare, mentre si necessita di un minimo di apprendistato nell’utilizzo quotidiano, specie nel traffico e, ovviamente, se si ambisce alla partecipazione a competizioni e rievocazioni storiche.
Nel dettaglio, tutti i comandi si trovano sul volante o nelle immediate vicinanze: accelerazione e rilascio del gas sono gestibili tramite il cerchiello aggiuntivo posto sul volante, ben tarato e immediato da usare, così come lo è anche la leva del freno, posta lievemente sulla destra del volante. Meno istantanea è invece la cambiata, rigorosamente manuale, qui affidata a un pomello del cambio dotato di un pulsante aggiuntivo che comanda la servo-frizione che, tramite l’idraulica, permette al pilota si salire o scendere di marcia.
Una 1900 Ti unica
Decenni magici, in cui si gettano le basi dei capitoli più esaltanti dell’automobilismo di sempre.
Ed è proprio in questo periodo che, dopo le prime 1900 berlina lanciata nel 1950, due anni dopo arriva la TI, Turismo Internazionale, sempre prodotta nella fabbrica del Portello.
Armoniosa e filante, la 1900 è stata la prima vettura a scocca portante ed equipaggiata col primo motore bialbero quattro cilindri, ma soprattutto, è ricordata come “l’auto da famiglia che vince le corse”, come avvenuto al Tour de France Automobile e alla St ella Alpina del 1953, coi primi 4 posti di classe alla Mille Miglia dello stesso anno e coi primi 5 posti di classe alla Carrera Panamericana del 1954, con la TI della Scuderia del Portello è proprio 1 delle 6 del team Finmeccanica Alfa Romeo che ha scritto “di suo pugno” proprio quelle pagine del Motorsport firmato Alfa Romeo.
Clay e (questa) 1900
L’ex pilota di F1, Clay Regazzoni, diventato paraplegico in seguito a un incidente sul circuito di Long Beach nel 1980, è un personaggio leggendario non solo per il suo palmares, ma anche per il suo contributo alla ideazione di supporti alla guida per i portatori di handicap, un percorso che vede la 1900 di questo video come simbolo di tenacia senza limiti.
Proprio quest’Alfa Romeo infatti ha partecipato alla Carrera Panamericana in Messico nel 1954, ma anche nel 1990, 1991 e pure nel 2002, proprio con al volante proprio Clay che però non finì la corsa a causa di un brutto incidente.
La TI è stata però restaurata e riportata in configurazione stradale dalla Scuderia del Portello, ma sempre in abbinamento al sistema Guidosimplex perfezionato da Clay, ed è così che la scuderia del Portello può offrire questa straordinaria opportunità anche a tutti i driver disabili che desiderano rivivere intense emozioni, al volante di un’auto speciale, anzi, irripetibile.