Verso il nuovo decreto Covid Regioni, coprifuoco alle 23

Giorgetti proporrò di anticipare apertura fiere al 15/6

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Customers seated at tables outside a cafe eat lunch front a Coliseum in Rome, Italy, 01 February 2021. As many as 293,000 bars, restaurants, pizzerias and agritourism that survived the closures in the regions now classified in the yellow zone were reopened for table or counter service. Regions have entered the yellow zone with the lowest level of restrictions as of 01 February. In yellow zones, shops are allowed to open and restaurants and bars can serve customers until 6pm, after which time they can only do takeaway and delivery services. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Le Regioni propongono di spostare il coprifuoco dalle 22 alle 23

Il nuovo decreto legge Covid, valido dal 26 aprile al 31 luglio, è atteso  al Consiglio dei Ministri convocato, a quanto si apprende, alle 17 per l’esame del provvedimento con le nuove misure per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali. 

Il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, durante il primo tavolo della Moda che si è svolto oggi al Mise, si è impegnato sul tema delle aperture: “Giusta la proposta di permettere apertura dei punti vendita anche in zona rossa con la possibilità di entrare solo per appuntamento e anticipare quella delle fiere al 15 giugno. Porterò le proposte in Cdm” e ha annunciato che “insieme al ministro Garavaglia stiamo pensando a un greenpass italiano che permetta anche l’ingresso in Italia degli stranieri che rappresentano un pubblico fondamentale per il rilancio del settore”.

LE PROPOSTE DALLE REGIONI – “Consentire, nel rispetto dei protocolli di sicurezza, i servizi di ristorazione sia al chiuso che all’aperto, senza distinzione di trattamento in base agli orari di somministrazione, la proroga del coprifuoco dalle 22 alle 23, la ripresa delle attività individuali in palestra al chiuso e in piscine all’aperto, già a partire dal 26 aprile”.

Sono queste – a quanto si apprende- le ulteriori osservazioni e modifiche alla bozza del decreto-legge che dovrà essere varato e che, a seguito delle interlocuzioni con il Governo, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha trasmesso ai ministri Gelmini e Speranza. I governatori chiedono anche “la riapertura del settori wedding e l’avvio anticipato, rispetto a quanto disposto in bozza, dei mercati, l’uniformazione delle date di riapertura degli spettacoli all’aperto e degli eventi sportivi all’aperto”.

IL COPRIFUOCO – Dal 26 aprile torneranno le zone gialle, in molti torneranno a scuola e potranno riprendere molte attività all’aperto, ma non sarà un ‘liberi tutti’ e il governo dovrebbe mantenere il coprifuoco alle 22, anche se il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga conferma la proposta di spostarlo alle 23.  “Sul coprifuoco – ha detto a Radio Capital – c’è un’interlocuzione con il Governo. La Conferenza delle Regioni propone, misura assolutamente responsabile, l’ampliamento di un’ora, fino alle 23, per permettere alle attività, nei limiti delle regole, di avere un minimo di respiro”.  Riaprire i ristoranti al chiuso prima del primo giugno “è la nostra proposta – ha spiegato inoltre Fedriga –  dopodiché non decidono le Regioni ma il Governo. Stiamo cercando di porci in modo costruttivo”. Parlando di riaperture, Fedriga ha ricordato che, secondo la bozza del decreto legge, dalla prossima settimana nelle zone gialle saranno aperti la sera solo i ristoranti all’aperto: “E’ una forte limitazione, che spero nelle prossime settimane possa essere superata”. La Conferenza ha già presentato “le linee guida per la ristorazione all’interno con regole molto rigide”.

“Il coprifuoco deve essere almeno portato alle 23. Altrimenti è come dire potresti andare a cena in un ristorante all’aperto ma in realtà, di fatto, non puoi”: così la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei rispondendo a una domanda dell’ANSA nella conferenza stampa dedicata al Piano nazionale di ripresa e resilienza. “A meno che non si vada nel locale sotto casa” ha aggiunto.

“Il coprifuoco rimane alle 22, come deciso dalla Cabina di regia di venerdì scorso”, ha detto a Studio 24 su RaiNews il ministro delle Politiche agricole, alimentari Stefano Patuanelli. “Vorremo – ha aggiunto – che sulla scuola si tornasse al 100%. Intendiamo porre il tema in Cdm e, come sempre, troveremo una soluzione di equilibrio. Anche se Regioni chiedono limiti per motivi di trasporti, come M5S riteniamo di dover garantire agli studenti delle Superiori per questi ultimi 100 giorni di scuola lezioni in presenza”.

Per la ministra Maria Stella Gelmini, “il coprifuoco evoca brutte cose, in tutti noi c’è la volontà di superarlo, ma ci vuole gradualità per non consentire al virus di ripartire. Abbiamo proposto le ore 22 perché abbiamo ascoltato il Cts. Il Governo è fiducioso che i comportamenti corretti ci porteranno a passare dalle 22 alle 23, poi alle 24 per poi toglierlo, ma non mi sento di dare tempi”, dice a ‘Non stop news’ su Rtl 102.5.

Lo spostamento del coprifuoco dalle 22 alle 23 “potrebbe aiutare” ed “essere più funzionale” rispetto all’apertura dei ristoranti, ha detto la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti a Sky Tg24 Timelime.

La Sardegna chiede lo spostamento in avanti dell’orario per il coprifuoco. “Non può coincidere con quello di chiusura dei ristoranti alle 22 perché costringerebbe le persone ad abbandonare i locali in largo anticipo e i ristoratori avrebbero tempi strettissimi per il servizio”, ha spiegato l’assessore della Sanità Mario Nieddu (Lega), intervenendo oggi in Conferenza delle Regioni durante la discussione sul decreto riaperture.

GREEN PASS – Braccio di ferro anche sulla questione del green pass sul quale in Alto Adige hanno anticipatoper i ristoranti. “Ho telefonato a Kompatscher – ha affermato la ministra Maria Stella Gelmini su Rtl 102.5- e l’ho invitato alla prudenza, dovremo impugnare quella legge. Non è ancora tempo per quel provvedimento”. “Il Governo sta pensando al green pass, con i tre criteri (tampone negativo, guarigione, vaccinazione, ndr), ma servono regole nazionali, non regionali. Sapete che non mi piace impugnare le ordinanze regionali. Il green pass sarà una rivoluzione, un cambio di passo”, ha aggiunto Gelmini.

LA SCUOLA – “Nessuna marcia indietro (sulla scuola n.d.r.) – fa sapere la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti –  il governo vuole riaprire le scuole, lo farà e tende al 100 per 100 della presenza di studenti, ma c’è un problema che riguarda i trasporti e che il governo precedente ha un po’ dimenticato”. “Noi abbiamo attivato un tavolo con il ministro Giovannini, Regioni ed Enti locali. Si parte dal 60%, ci saranno punte del 75%, qualcuno lo farà al 100%, quell’obiettivo lo raggiungeremo progressivamente”.

“Siamo un Paese che concentra tra le otto e le otto e mezza metà della popolazione. Bisogna che tutti cominciamo a ripensare i tempi della nostra vita, su questo la scuola è presente”. Così il ministro per la Scuola, Patrizio Bianchi, a TgCom 24. Il ministro, rispondendo sul possibile rientro dei ragazzi al 100% negli istituti a settembre ma con nuovi ritmi, ha detto: “dobbiamo imparare che la nostra vita collettiva dev’essere ripensata in maniera più umanamente sostenibile per tutti”.

IL TURISMO – “Ci stiamo adoperando per il complesso problema del riavvio di tutte le attività del comparto turistico tenendo conto delle specificità del settore. Il premier – ha spiegato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia alla Commissione Attività produttive della Camera – ha pronunciato date importanti per le attività di ristorazione e spettacoli dal 26 aprile, per le piscine all’aperto e possibilmente gli stabilimenti balneari dal 15 maggio e per convegni e congressi e attività fieristiche dal 1 luglio ma forse ci sarà un’anticipazione al 15 giugno”. E apre anche sui parchi tematici: “Vedremo di accelerare quest’apertura in sicurezza”.

 

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