BELLINZONA – Anche nell’anno in cui il mondo ha trattenuto il fiato, i meno fortunati non sono stati dimenticati. Grazie alle generose donazioni di fondazioni, istituzioni e privati, l’organizzazione umanitaria ticinese SwissLimbs ha continuato a lavorare, offrendo servizi a oltre 900 persone affette da disabilità, formando 30 tecnici ortopedici, riabilitando due centri ortopedici e costruendo un intero ospedale.
Simona Roberti Maggiora
La pandemia non ha fermato la solidarietà, anzi: nell’anno in cui il mondo intero ha capito quanto importante sia avere dei servizi sanitari adeguati, SwissLimbs e il suo operato a sostegno delle persone affette da disabilità che vivono nei Paesi in sviluppo hanno fatto un bel balzo in avanti.
Nel suo ultimo Rapporto annuale SwissLimbs descrive il 2020 come un anno difficile, ma che al contempo ha offerto molte nuove sfide. “Il 2020 è stato l’anno delle nuove speranze, una frase che spesso ripetiamo quando vediamo un amputato calzare una protesi per la prima volta, o una bambina disabile ricevere una carrozzina che le permetterà di uscire di casa e finalmente andare a scuola”, afferma il Direttore esecutivo di SwissLimbs, Roberto Agosta.
Nuove sfide che hanno instradato SwissLimbs su un cammino fatto di nuovi progetti, nuovi Paesi, nuove opportunità. Sono 928 i pazienti che hanno potuto fruire del sostegno di servizi riabilitativi o della fornitura di mezzi ausiliari in Tanzania, Uganda, Mozambico e Kenya, mentre 30 tecnici ortopedici locali sono stati formati – tramite 1’275 ore di perfezionamento – a delle tecnologie ortopediche innovative e a basso costo che consentiranno di produrre ortesi e protesi più resistenti e al contempo più sostenibili. Inoltre, due centri ortopedici ormai in disuso sono stati riabilitati nel corso del 2020 in Uganda e Mozambico, mentre in Tanzania è sorto il primo ospedale interamente costruito da SwissLimbs.
Non solo disabilità, in questo 2020: altri progetti hanno incrociato il cammino di SwissLimbs, come ad esempio la ricostruzione di un centro scolastico distrutto dal ciclone Idai in Mozambico e l’edificazione di nuove case per delle famiglie che – a seguito di tale ciclone – non avevano più un tetto sotto il quale ripararsi. E, ovviamente, le forniture urgenti di materiali protettivi contro il Covid-19, per non abbandonare i Paesi di progetto di SwissLimbs al loro destino.
Per SwissLimbs, è stato dunque un 2020 all’insegna della solidarietà e della speranza, ma con un occhio già rivolto al 2021, per proseguire e ampliare il proprio operato.
Fonte Organizzazione SwissLimbs