Vacanze in b&b (ma differenti): la pandemia non frena i ragazzi con disabilità

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La pandemia non ha fermato un gruppo di giovani con sindrome di Down che ha aperto a Bologna il b&b “Via delle idee”. Ma non è l’unica realtà di questo genere in Italia. Articolo pubblicato sulla rivista SuperAbile Inail

di Alice Facchini

BOLOGNA – Pulire, rassettare, rifornire la dispensa. E poi accogliere gli ospiti e accompagnarli a conoscere una Bologna diversa. Sono i compiti di Elena, Eugenio, Erika, Tobia e gli altri ragazzi con sindrome di Down dell’associazione d’Idee, che lo scorso dicembre ha aperto a Bologna il nuovo b&b “Via delle Idee”: il bed and breakfast si trova in via Saragozza 76, al primo piano, a pochi passi dal portico di San Luca e proprio di fronte alla “Casa delle Idee”, l’appartamento dove i giovani si cimentano nelle “settimane di autonomia”, vivendo senza genitori per sperimentare la propria indipendenza con l’aiuto degli educatori.

Oltre a “Via delle Idee”, in Italia stanno nascendo anche altri progetti di accoglienza per i turisti gestiti da persone con disabilità. A Padova, per esempio, è in fase di apertura “Dadi Room”, un piccolo hotel con cinque stanze gestito dai ragazzi con sindrome di Down della cooperativa Vite Vere Down Dadi. La struttura sorge in pieno centro, proprio di fianco alla chiesa di Santa Sofia, uno degli elementi storico-culturali simbolo della città. Anche in questo caso, i ragazzi con sindrome di Down si occupano di tutto: dall’accoglienza degli ospiti al riordino delle stanze, fino alla preparazione delle colazioni la mattina nella grande sala comune.

Ma ci sono anche strutture che già da molti anni propongono ai turisti un tipo di accoglienza più inclusiva. A Biccari, in provincia di Foggia, ha compiuto undici anni il b&b gestito da Luca Liscio, 33 anni, anche lui con sindrome di Down. Luca ha studiato alla scuola alberghiera e per un po’ di tempo ha lavorato come cameriere. Poi, nel 2009, finalmente ha realizzato il suo sogno: aprire una struttura in una casa nel centro storico ereditata dalla nonna. L’ha chiamata “Il Girasole”. È lui stesso a gestire le prenotazioni, a occuparsi dei check-in e ad accogliere gli ospiti. E per far immergere i visitatori nella Puglia più vera, a colazione propone prodotti tipici del territorio. Ad aiutarlo ci sono i suoi genitori, Costantina e Giovanni, e i due fratelli Lino e Antonio.

A Roma, invece, è ai nastri di partenza il primo circuito di b&b accessibili del Lazio, gestiti da giovani con disabilità: si chiama “HostAbility” ed è un’iniziativa della cooperativa aCapo. Diciotto giovani con disabilità hanno seguito 600 ore di formazione per diventare dei perfetti host: come portare avanti l’attività? Quali adempimenti amministrativi e fiscali sono necessari? Come costruire il proprio sito? Come gestire i canali social e le piattaforme di prenotazione? Ma, soprattutto, come relazionarsi con i clienti e con i fornitori? Tutti questi temi sono stati affrontati da una prospettiva particolare: quella dell’accessibilità degli spazi, tenendo conto della disabilità degli ospiti e degli host. Il progetto prevede anche l’accoglienza in lingua dei segni: un gruppo di sei partecipanti è stato costituito proprio da giovani con disabilità uditiva, interessati a specializzarsi e diventare gestori di b&b dedicati all’accoglienza di turisti sordi.

Poi c’è il progetto Albergo Etico di Sondrio, affidato all’impresa sociale Buona visione: sorgerà a Casa Padilla, la villa progettata dall’ingegnere Ugo Martinola nel 1935. L’Albergo – la ristrutturazione, bloccata dalla pandemia, è ripresa a fine 2020, si punta ad aprire nell’autunno 2021 – prevederà cinque alloggi di housing sociale, una zona bar aperta al pubblico, dieci camere per l’accoglienza turistica e una zona didattica formativa con un laboratorio di pasticceria. Al piano interrato i ragazzi scopriranno i segreti dell’arte dolciaria, al piano terra potranno mettersi alla prova dietro al bancone del bar, al piano superiore si cimenteranno con la gestione delle camere. Alcuni di loro potranno decidere di vivere in struttura, un passo in più verso l’autonomia. L’idea è quella di inserire 23 persone in pasticceria e altrettante nel bar e nella gestione dell’hotel, per un totale di una decina ogni turno. Sara e Marialaura saranno le prime a sperimentare il progetto: formate da Albergo Etico Asti, entreranno a far parte dello staff dell’Albergo di Sondrio e diventeranno a loro volta tutor per altri giovani.

(L’articolo è tratto dal numero di SuperAbile INAIL di febbraio, il mensile dell’Inail sui temi della disabilità)

 

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