S. GIOVANNI DI DIO al secolo Juan Ciudad (Montemor-o-Novo – Portogallo, 8 marzo 1495 – Granada, 8 marzo 1550)

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S. GIOVANNI DI DIO al secolo Juan Ciudad (Montemor-o-Novo – Portogallo, 8 marzo 1495 – Granada, 8 marzo 1550), fondatore dell’ordine ospedaliero dei “Fatebenefratelli” nacque nel 1495. Ebbe una vita travagliata fin verso i 40 anni, esercitando vari mestieri: pastore, contadino, soldato volontario, bracciante e venditore di libri.

Nel 1438, durante una predica di S. Giovanni d’Avila, l’apostolo dell’Andalusia, si converte in maniera tanto clamorosa da essere scambiato per pazzo e ricoverato nel manicomio della città. Lì, vedendo come erano trattati i malati di mente (con camicia di forza e frustate), decide di fondare un ospedale per i poveri, elemosinando con la celebre frase: «Fate bene fratelli a voi stessi, per amore di Dio». Gira nei quartieri più miserabili in cerca di malati e moribondi, se li carica sulle spalle e li cura con amore nel suo ospedale.

Il vescovo di Tuy gli suggerisce l’abito da indossare e gli dice: «D’ora in poi ti chiamerai Giovanni di Dio». Nel 1546 il santo riunisce attorno a sé i primi compagni (tra cui un assassino e il fratello della vittima, da lui riconciliati) che saranno le colonne dell’ordine ospedaliero.

Nel 1550 durante una piena del fiume Genil, Giovanni si butta in acqua per salvare un ragazzo che stava per annegare e contrae una polmonite che ne causerà la morte l’8 marzo.

Canonizzato nel 1690, è stato proclamato con S. Camillo de Lellis patrono degli ospedali e degli infermi (nel 1866) nonché degli infermieri e loro associazioni (1930).

Cesare Lombroso lo ha definito il «creatore dell’ospedale moderno» per le sue concezioni igieniche assistenziali, basate sul rispetto assoluto della personalità del malato.

Oggi la sua missione di carità viene portata avanti dai religiosi in 50 Paesi dei 5 continenti, insieme a 63 mila collaboratori e 23 mila volontari: circa 400 strutture sanitarie e assistenziali assicurano ogni giorno un posto letto a 30 mila persone nel mondo.

Occupandosi dei malati e della loro riabilitazione, hanno servizi per disabili e non dimenticano le persone sorde, sordocieche e con difficoltà dell’udito e della comunicazione, specialmente nelle Filippine.

Nell’Istituto San Giovanni di Dio di Genzano (Roma) con servizio prevalente per malati mentali hanno accolto per anni anche diversi sordomuti anziani.

P. Vincenzo Di Blasio

 

 

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