Natalia Vodianova sfida le discriminazioni sessuali contro le donne disabili

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La top model e filantropa russa Natalia Vodianova è stata nominata Ambasciatrice per l'agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva, UNFPA (UN)

UNFPA sceglie la supermodella come nuova ambasciatrice per incoraggiare le donne disabili, e non solo, a combattere i tabù della salute sessuale e riproduttiva

Avere il mestruo è oggettivamente un bisogno fisico, un diritto e non una vergogna. Più di 800 milioni di donne tra i 14 e 49 anni hanno il ciclo e in molti paesi nel mondo, ancora oggi, questo fatto biologico esclude l’essere femminile dalla vita sociale negando opportunità anche in ambito sanitario

Il 24 febbraio l’UNFPA (United Nations Sexual and Reproductive Health Agency) ha accolto Natalia Vodianova per il suo primo discorso pubblico come ambasciatrice. La modella e filantropa ha ringraziato ed esordito con queste parole: “Da quindici anni che combatto contro le discriminazioni soprattutto verso le donne iniziando dal mio paese di origine la Russia, ma la problematica è un punto focale su scala globale. Perché il nostro genere o alcune disabilità ci rendono inferiori ad altri? Vorrei approfondire il discorso partendo dagli assorbenti che sono un diritto e non un favore. Desidererei anche più tutela per tutte quelle donne che vengono abusate sessualmente perdendo a volte la proprio dignità e non per scelta. E gli handicap come l’autismo di cui è affetta mia sorella? Questi alcuni temi per cui combatterò a fianco dell’UNFPA e troverò un dialogo con molti paesi nel mondo“.

 

Natalia è la giusta persona a rappresentare l’organizzazione grazie al suo propagandismo a favore del benessere delle donne e a farle sentire se stesse con il proprio corpo. Tuttavia, sono già tre anni che la Vodianova e l’UNFPA hanno ospitato una serie di eventi chiamati Let’s talk al fine di smantellare i tabù e portare parità fra genere. Quest’attività è stata fonte d’ispirazione per alcuni governi che hanno dato la chance di creare un ambiente in cui le donne non si sono più sentite vergognate, escluse e discriminate. Occorre anche ringraziare diverse voci di attivisti in ambito moda, politica, sport, tecnologia, media che hanno permesso di alzare lo standard di vita in alcuni paesi come la Turchia, l’India, il Kenya, la Bielorussia, la Svizzera.

La modella ha anche raccontato un aneddoto di un selfie fatto su instagram con un assorbente invitando le persone a scaricare un video in cui un uomo in India ha distribuito tale materiale a tutto il genere femminile. Questo post ha avuto un sacco di critiche negative di disgusto e questo perché? Alla fine rappresenta un simbolo di progresso e cambiamento. In Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Scozia, Francia i governi si stanno mobilitando ad offrire assorbenti gratuiti nelle scuole. Bisogna considerare che ogni paese ha però un background culturale differente quindi sarà stimolante e allo stesso tempo complicato trovare una soluzione immediata. In ogni caso discutere, confrontarsi e concretizzare i progetti sarà l’obbiettivo principale. Un esempio sarà anche un lavoro di connessione tra moda e tecnologia (svelato nei prossimi mesi) che aiuterà a raggiungere lo sviluppo sostenibile entro il 2030. Dunque si spera che in futuro ogni donna sia libera di prendere decisioni e di condividere indipendentemente pensieri, atti, storie.

 

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