Alunni con autismo e disabilità fuori dalle scuole: “si prendano provvedimenti”

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Il Comitato Uniti per l’Autismo Calabria, esprime preoccupazione per un nuovo allontanamento dalla scuola degli alunni con disabilità e chiede con urgenza che si possa offrire loro la possibilità a di avere una valida alternativa alla Didattica a Distanza

COSENZA – Visto l’ultimo Dpcm del 24 Ottobre 2020, le Ordinanze della Regione Calabria n. 79 del 23 Ottobre 2020 e n. 80 del 25 Ottobre 2020 che dispongono la sospensione delle attività didattiche delle Istituzioni Scolastiche di secondo grado, il Comitato Uniti per l’Autismo Calabria interviene per chiedere un’alternativa alla Didattica a Distanza, esperienza rivelatasi fallimentare, già dallo scorso anno scolastico per gli alunni con disabilità. Il Comitato di Associazioni Calabresi, Uniti Per l’Autismo, ha scritto pertanto al direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Calabria, Maria Rita Calvosa, affinchè prenda urgenti e fattivi provvedimenti per offrire a tali alunni una valida alternativa alla DAD.

Nella missiva trasmessa, con apposita PEC, al direttore dell’USR Calabria, i genitori facenti parte del Comitato Uniti per l’Autismo hanno indicato, punto per punto, i motivi, supportati dalla normativa e dalle varie ordinanze in vigore, di dover garantire l’inclusione scolastica organizzando non solo la didattica in presenza con le insegnati di sostegno, ma anche, per come prevede il Piano Scuola, il coinvolgimento delle figure di supporto messe a disposizione degli enti locali (operatori educativi per le autonomie e assistenti alla comunicazione), non tralasciando anche la compresenza di piccoli gruppetti di compagni di classe, sempre nel rispetto delle regole di distanziamento e in piena osservanza delle norme vigenti per l’accesso all’istituto e delle regole sui comportamenti per il contenimento della diffusione del Covid19.

Inoltre, il Comitato Uniti per l’Autismo, richiama anche l’attenzione del dirigente USR che la chiusura delle scuole e l’impossibilità della frequenza scolastica per specifiche condizioni dell’alunno possano prevedere, nel caso la famiglia lo richiedesse, anche una concreta attuazione della didattica a domicilio con la presenza dell’insegnante di sostegno e dell’assistente all’educazione. “Qualsiasi rinvio o fraintendimento – scrive il Comitato – a danno dei ragazzi con disabilità, saranno intraprese decise e forti iniziative finalizzate a porre le condizioni di garantire il sacrosanto diritto allo studio per come la Carta Costituzionale impone”.

 

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