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martedì 26 Novembre 2024

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Domani Dpcm per la nuova stretta. No a chiusura di parrucchieri e centri estetici, si discute su palestre e coprifuoco

In serata il consiglio dei ministri per decidere su manovra e discutere di provvedimenti più stringenti contro il Covid. Possibile lo stop a sport di contatto dilettantistici, quindi anche le scuole calcio

Il Dpcm, con alcune misure anti-Covid più urgenti, è in dirittura d’arrivo. È su questo che il governo sta lavorando da stamattina, dopo il vertice finito all’alba. Palazzo Chigi fa sapere che il provvedimento sarà varato domani e illustrato dal presidente del Consiglio in conferenza stampa. Nel decreto dovrebbero entrare  la proroga della Cig o le nuove regole per lo smart working nella pubblica amministrazione. Non è prevista la chiusura di parrucchieri e centri estetici, mentre si valuta lo stop alle palestre e agli sport di contatto dilettantistici (anche le scuole calcio). E si discute anche dell’ipotesi di coprifuoco notturno e di chiusura anticipata dei locali.

La giornata è stata, fin dalle prime ore del mattino, un susseguirsi di vertici e riunioni, prima tra il governo e il Cts, poi con le Regioni, infine la riunione dei soli governatori. Si è riunito nel pomeriggio il Cts al fine di dare una serie di indicazioni al presidente del Consiglio in vista del consiglio dei ministri che potrebbe tenersi stasera. E alle 19 a Palazzo Chigi il premier Conte incontrerà i capi delegazione dei partiti.

“Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart-working, direi di arrivare anche al 70-75%. Il dl non dovrebbe invece contenere interventi sul fronte delle cartelle del fisco”. Ha detto il minstro della Salute, Roberto Speranza, durante il vertice di questa mattina con il ler Regioni e il Cts.

Stando a quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi, nel decreto non dovrebbero essere previste chiusure e strette per negozi di parrucchiere e centri estetici. La misura, a quanto spiegano fonti di governo, non è sul tavolo della discussione in vista del nuovo dpcm con le norme anti contagio. Una valutazione è invece in corso, spiegano le stesse fonti, sullo stop alle palestre e alle piscine e più in generale sugli sport di contatto dilettantistici. Sullo sport, viene spiegato, arriverà una nuova stretta ma è ancora aperto un ventaglio di ipotesi che verranno soppesate nelle prossime ore.

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Il vertice con Regioni e Cts

Intanto si è tenuto questa mattina nella sede della Protezione Civile, a Roma, la riunione di coordinamento con le Regioni a cui partecipano in presenza il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, il commissario Domenico Arcuri e il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli. Collegati in videoconferenza il ministro della Salute, Roberto Speranza, e i presidenti delle Regioni. Il vertice è stato convocato ieri per un confronto con le Regioni sui tamponi e la tenuta delle terapie intensive e anche per valutare eventuali misure più stringenti che il governo si appresta a mettere in campo per frenare i contagi. Il governo, infatti, come confermato durante il vertice da Speranza “è al lavoro per dare vita nel più breve tempo possibile al nuovo dpcm”. E nel sollecitare la “massima sintonia” fra Stato e Regioni, il responsabile della Salute sposa la linea del Pd sottolineando la necessità di dare priorità a scuola e lavoro e intervenire con una stretta sulle attività non essenziali, assicurando però aiuti ai settori colpiti: “Se decidiamo come governo di chiedere a qualche comparto di cessare o limitare le proprie attività ci facciamo carico del ristoro”. Altro punto in discussione è la movida serale: “Potremmo fare uno sforzo in più, valutiamo se è il caso di una una stretta sugli orari serali per evitare assembramenti”, ha chiesto Speranza.

“Con autunno fase nuova, reti sanitarie forti, ma dobbiamo evitare sfondamento come era avvenuto a marzo scorso”, ha ribadito invece Boccia nel corso della riunione.

rep

“Sono disponibile a ricominciare gli acquisti centralizzati di tamponi, reagenti e test antigenici per arrivare a 200mila tamponi molecolari al giorno e 100mila test rapidi antigenici al giorno” ha detto invece il commissario straordinario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri rivolgendosi alle Regioni. Ha inoltre rassicurato che l’obbiettivo prefissato a inizio pandemia di rafforzare le terapie intensive “è stato raggiunto e pure superato. I cittadini in terapia intesiva al momento sono solo 638”.

Nel pomeriggio è iniziato un nuovo incontro tra i presidenti delle Regioni per elaborare altre proposte di contrasto al coronavirus. Questa mattina si è anche tenuta una riunione dei ministri cinquestelle sulle misure, segno dello stato di fibrillazione del governo sul coronavirus. Alle 17 nuova convocazione anche per il Cts.

Le nuove misure allo studio

Tra le nuove disposizioni potrebbe esserci una ulteriore stretta per i ristoranti, che potrebbero dover chiudere alle 22. Misure più dure sarebbero allo studio anche per gli sport dilettantistici da contatto e salcune attività fisiche (nel mirino potrebbero finire le palestre); cinema e teatri; sale gioco e Bingo.

Ma Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e presidente della Conferenza Stato-Regioni, dopo l’incontro di oggi con il governo ha chiarito: “Salvaguardando le attività produttive e quelle di servizio, occorre ragionare meglio sul contenimento di quelle che determinano assembramenti o compresenza ravvicinata non organizzata e meno gestita. Non mi pare però che i ristoranti – ha spiegato Bonaccini – e gli esercizi che assicurino posti a sedere nel rispetto dei protocolli debbano rientrare in questa categoria”.

Per lo smart working appare probabile una decisa implementazione, fino a quota 70%. Le scuole dovrebbero restare fuori da queste nuove restrizioni, anche se dal Cts sarebbero arrivate indicazioni per disporre ‘dad’ modulata, così come per orari scaglionati.

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Le disposizioni potrebbero essere più restrittive per le Regioni a rischio maggiore. Fuori discussione un nuovo lockdown, esplicitamente escluso dal premier Conte ieri sera al festival di Limes.

 

REDAZIONE
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Mario Parisella, classe 1959, è molto orgoglioso di essere sordomuto e non semplicemente sordo, che ha realizzato in proprio fino ad oggi ed in forma del tutto volontaria
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