FC2020: Samuel: “Con il nuovo disco da solista mi libero della ‘prigione stilistica’ de Il Codice della Bellezza”

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Lamezia Terme, 4 ottobre. Grande successo per la seconda serata di Fare Critica – il festival interamente dedicato alla critica, ideato e diretto da GianLorenzo Franzì, giunto alla II edizione – che si è aperta con l’incontro con il cantautore e chitarrista Samuel, nonché frontman dei Subsonica (tra le band rock che più ha segnato gli anni Novanta in Italia).

L’artista, che ha inaugurato la nuova sezione del festival dedicata alla musica, ha parlato del suo ultimo singolo Tra un anno, un progetto che parla di futuro, regalando speranza. “L’incertezza del futuro è un problema che c’è da sempre, un tematica complessa, quasi ancestrale, che non riguarda solo questi ultimi difficili mesi che stiamo vivendo”, ha esordito il cantante nell’incontro moderato dal critico musicale Renato Failla.

Certo, ora è più che mai attuale. D’altronde, ogni giorno ci dicono una cosa diversa. Abbiamo imparato a vivere alla giornata – ha continuato Samuelche, in parte, è anche una scelta che ci permette di vivere a pieno la nostra vita, di riappropriarci del tempo a disposizione. Naturalmente, non si può vivere così per sempre. Ma dovremmo riuscire a trovare il giusto equilibrio. Ricominciare a fare progetti vivendo però a pieno il presente, senza mai dimenticarci del passato, perché in fondo è proprio il passato a dirci chi siamo”.

Tra un anno è il singolo che anticipa l’uscita del secondo album da solista di Samuel e che seguirà Il Codice della Bellezza, “un disco che ha definito il suono di un’epoca”, ha spiegato il cantante. Si tratta di un brano che racchiude una serie di riflessioni personali dovute al periodo, senza precedenti, che abbiamo vissuto. “Posso dire che ‘Tra un anno’ è stata la mia personale reazione al lockdown, che mi ha portato a vivere su una barca – ha spiegato, riferendosi al videoclip – e a cercare di riproporre tutta l’ironia di un autore che amo molto come Wes Anderson”.

Il videoclip del brano, infatti, si ispira e omaggia esplicitamente il celebre film Le avventure acquatiche di Steve Zissou (Wes Anderson, 2004), con i soliti personaggi stralunati sospesi tra fiabesco e realtà e alla ricerca della propria identità, elementi fortemente sentiti e preponderanti anche nell’ultima fatica di Samuel.

E sul suo secondo album da solista, in uscita nel 2021, spiega come abbia voluto abbracciare la forma più estrema del ‘pop’, scelta sicuramente peculiare per chi proviene dall’indie – “Avevo bisogno di uscire dal cliché de Il Codice della Bellezza, liberarmi da quella prigione stilistica e per farlo necessitavo di un forte gesto catartico, di rottura. Così, sono andato a Sanremo, ho collaborato con Jovanotti… Insomma, ho fatto ciò che di ‘peggiore’ si potesse fare per chi proviene dall’indie. Sono ritornato anche un po’ all’elettronica, realizzando un mix fra questa e la dance. Ciò che mi premeva era attraversare le sfumature elettroniche di oggi”.

E in attesa dell’uscita di questo nuovo disco, Samuel tornerà presto sul palcoscenico assieme ai Subsonica con cui ha in programma una tournée per la prossima primavera

 

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