Nadia Lauricella è una ragazza di 26 anni che convive con una disabilità grave.
Nel tempo ha imparato ad accettare la sua malformazione più che a combatterla, focalizzandosi sui suoi punti di forza e incoraggiando le donne a fare altrettanto. Il messaggio che vuole lanciare, anche attraverso i social, è che non bisogna cedere al “limite fisico”, negandosi la possibilità di vivere a pieno la vita: avere una vita normale è possibile così come coltivare la propria femminilità.
Nadia ha una grande passione per il makeup e il fitness e di recente ha scoperto il mondo del motocross. Inoltre è molto attiva sui social, dove come qualunque ragazza racconta di sé e della sua vita, scattando selfie per Instagram e realizzando challenge per TikTok. I social sono una finestra sul mondo che le permette di far arrivare la sua storia a un pubblico molto ampio e non lo fa per manie di esibizionismo o per fare collezione di like: quello che vorrebbe è che le persone imparassero a non lasciarsi condizionare dalle apparenze e ad andare oltre i pregiudizi. Nadia infatti convive dalla nascita con una grave disabilità che però non le ha mai impedito di condurre uno stile di vita normale e di portare avanti tutte le attività tipiche di una ragazza della sua età.
Come vive la disabilità una giovane donna: la storia di Nadia Lauricella
Nadia Lauricella è nata senza braccia, con gli arti inferiori solo parzialmente sviluppati e con la colonna vertebrale curvata: una grave malformazione che non ha mai intaccato la sua voglia di vivere e di rapportarsi al mondo come qualunque altra donna. Fa sport, vede gli amici, sceglie con cura i suoi vestiti: perché la sua disabilità dovrebbe condizionare la sua femminilità? Nadia si trucca utilizzando gli arti inferiori: «Nonostante tutto non smettete mai di prendervi cura di voi», scrive come didascalia a un video di TikTok in cui mostra come usa i pennelli con i piedi, definendoli le mani che la natura non le ha donato.
Nel tempo ha imparato ad amarsi e accettarsi, consapevole di non essere “inferiore” rispetto alle altre, solo perché disabile.