Dal 1 settembre stop alla tassa aggiuntiva al ticket su tutto il territorio nazionale. Rimane invece il ticket per i cittadini non esenti
Il ritorno dalle vacanze ha portato una novità positiva per i cittadini italiani: da ieri, 1 settembre, è stato infatti abolito il Superticket sanitario in tutta Italia e per tutti.
La novità, contenuta nell’ultima manovra finanziaria, prevede che adesso tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito o da altre condizioni, non debbano pagare, su alcune prestazioni specialistiche come visite ed esami erogati dal sistema Sanitario Nazionale, la quota variabile in aggiunta al ticket nomale, in genere di 10 euro.
TASSA TOLTA PER TUTTI I CITTADINI DI OGNI REGIONE
Va anche detto che già alcune regioni avevano provveduto negli anni a togliere o ridurre il superticket per venire incontro soprattutto alle fasce meno abbienti della popolazione. La cosa aveva prodotto una forte disparità nel territorio nazionale: per una stessa prestazione i cittadini potevano pagare cifre diverse nelle diverse regioni. Per coprire i mancati introiti che le regioni avranno dopo la soppressione della tassa è previsto che ciascuna regione riceva del denaro nel fondo sanitario nazionale: tale abolizione vale, solo per il 2020 circa 165 milioni di euro, e 490 per gli anni successivi.
IL TICKET RIMANE
Ricordiamo che il superticket non deve essere confuso con il ticket, che invece rimane a carico degli assistiti (a meno che non siano esenti): il superticket era una “tassa” che le persone non esenti dovevano pagare in aggiunta al ticket – qualora non diversamente previsto dalla loro Regione. Significa quindi che il cittadino non esente, quando dovrà fare una visita con ricetta a carico del SSN dovrà pagare il solo ticket come compartecipazione alla spesa, il cui importo varia a seconda della prestazione, attestandosi tra i 30 e i 36 euro circa.
CHI E’ ESENTE DAL PAGAMENTO DEL TICKET SANITARIO
In alcuni casi i cittadini possono essere esentati dal pagamento del ticket per alcune o tutte le visite e prestazioni del SSN. Questo vale nei seguenti casi:
in particolari situazioni di reddito associate all’età o alla condizione sociale;
in presenza di determinate patologie (croniche o rare);
in caso di riconoscimento dello stato di invalidità:
in altri casi particolari (gravidanza, diagnosi precoce di alcuni tumori, accertamento dell’HIV).
Per conoscere importi, esenzioni e regolamenti relativi al ticket della propria regione, potete consultare la pagina dedicata.
Soddisfazione per la misura è stata espressa dal Ministro della Salute, Roberto Speranza: “Ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione.” Così ieri il Ministro sul suo profilo Facebook: “Da oggi 1 settembre 2020 nessuno in Italia pagherà più il superticket. È una battaglia vinta. Perché la salute viene prima di tutto. Oggi è davvero un buongiorno“ . Soddisfazione è arrivata anche dalle associazioni che da tempo chiedevano l’abolizione del balzello, come Cittadinanzattiva, che aveva raccolto ben 35.000 firme a sostegno di questa richiesta.