Il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, in vista della riapertura delle scuole a settembre ha ben chiaro il ruolo che dovrà avere la mascherina, strumento ormai diventato di uso comune.
Ecco cosa ha detto riguardo l’utilizzo della mascherina in classe.
“L’uso della mascherina è obbligatorio quando le persone si muovono ed entrano a contatto con altri. Il docente che sta a due metri di distanza (misurazione dalla cattedra al primo banco), che mantiene rispettosamente le distanze, può togliersi la mascherina quando deve parlare con i suoi studenti per varie ragioni, sia perché vengono meno i presupposti per il contagio e poi perché è possibile che anche il ragazzo non udente possa così comprendere la lezione, leggendo il labiale del proprio insegnante. Ripeto, dunque, se il professore mantiene due metri di distanza può togliersi la mascherina. La deve mantenere quando cammina tra i banchi, quando va in corridoio o nelle aree comuni”.
Disposizioni che hanno non di poco scontentato il corpo docente e studenti. “Stare 5 ore con le mascherine? Impossibile non siamo automi“. A parlare è Claudia, aretina, a settembre farà l’ultimo anno: “Non vorrei dover fare l’esame di maturità con queste disposizioni come i nostri colleghi. Durante questa pandemia le scuole hanno si retto ma il mondo che gli gira intorno si è bloccato”.
C’è chi invece ha dei dubbi sui controlli. “Dai siamo seri: non controlleranno mai chi rispetta le regole per il semplice motivo che è impossibile”, afferma Matteo, studente romano di 16 anni. Anche al suo liceo, il Giulio Cesare, dovrà adeguarsi alle norme anti covid. “Spero soltanto che non ci sia questa famosa seconda ondata e che in autunno allenteranno gli obblighi sulle mascherine”.
Dall’altra parte c’è chi vuole accelerare sotto il il profilo dei test. “Confidiamo che per il 10 agosto, come si fa in emergenza e come si fa in un Paese normale, i test sierologici siano disponibili» per la riapertura in sicurezza delle scuole. Lo afferma il commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, a margine di «La Due Giorni di Alis – La ripresa per un’Italia in Movimento» parlando della gara pubblica europea accelerata bandita all’inizio di questa settimana per 2 milioni di test sierologici per personae docente e non.