La pandemia di coronavirus ha costretto gli organizzatori di Olimpiadi e Paralimpiadi a spostare i Giochi all’anno prossimo. Ma Tokyo si prepara già adesso. La capitale giapponese sarà la prima città al mondo a ospitare le Paralimpiadi due volte.
Un’opportunità per abbattere le barriere fra disabili e non disabili
Chiaki Takada sta andando ad allenarsi. Da casa allo stadio, quest’atleta ipovedente si muove in un ambiente urbano progettato per essere accessibile a tutti.
Chiaki ha già partecipato alle Paralimpiadi di Rio. Per quelle di Tokyo è stata selezionata nello sprint e nel salto in lungo. L’atletica è una delle 22 discipline previste nella prossima edizione.
“Rappresentare il mio paese per me è la realizzazione di un sogno – commenta -. La disabilità è solo una caratteristica individuale, non siamo diversi dagli altri. Vorrei che questi Giochi fossero un’opportunità per abbattere le barriere fra disabili e non disabili”.
Tokyo, città inclusiva che guarda al futuro
Per il Giappone, diversità e inclusione sono essenziali per il successo dei Giochi. Tokyo si è impegnata nell’abbattimento delle barriere architettoniche alle principali stazioni ferroviarie, alle fermate degli autobus e negli aeroporti. Yuriko Oda è la fondatrice di Wheelog!, un’app che permette agli utenti di condividere informazioni che possono servire a chi è costretto su una sedia a rotelle. Per lei le cose stanno effettivamente migliorando: “Le informazioni sull’abbattimento delle barriere in Giappone cominciano a essere soddisfacenti – afferma -. La gente condivide informazioni utili per le persone in carrozzina come la posizione di bagni, ristoranti e ascensori. Ho la sensazione che tutto il Giappone voglia approfittare delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi per trasformarsi“.