Appartenente ad una nobile famiglia originaria della Germania.
Rimasto ben presto orfano di entrambi genitori, Ubaldo fu allevato da un omonimo zio che curò la sua educazione religiosa e l’intellettuale. Ordinato sacerdote nel 1114, qualche anno più tardi Ubaldo veniva eletto priore della sua canonica, di cui riformò la disciplina e il costume.
La fama del suo nome e delle sue virtù si era diffusa al di fuori della sua città, tanto che Perugia nel 1126 lo acclamò suo vescovo. Ubaldo però, schivo di tanto onore, chiese al Papa di essere esonerato.
Accettò poi di governare la diocesi di Gubbio, dove rimase per 31 anni, durante i quali superò felicemente avversità ed ostacoli, riuscendo a piegare con la dolcezza i suoi nemici e ad ammansire gli avversari con la mitezza d’animo.
Ubaldo resse la città per più di trent’anni, proteggendola anche dalla furia crudele di Federico Barbarossa.
Fu canonizzato nel 1192 da S. Celestino III.
“Il numero dei miracoli fatti da S. Ubaldo è così alto che non si riuscirebbe mai a raccontarli tutti”, tra i principali: Guarigione di “un muto, due sordi e un sordomuto”.
Molti episodi della vita del Santo sono riportati nelle vetrate della Basilica a lui dedicata sul Monte Igino che sovrasta Gubbio.
In onore del santo a Gubbio, il 15 maggio, vigilia della festa di sant’Ubaldo, viene fatta la Festa dei Ceri.
P. Vincenzo Di Blasio