Coronavirus a Brescia e Bergamo, salgono i nuovi contagi: 261 casi in un giorno

Impennata di nuovi casi dopo giorni di stabilità: le due province crescono di pari passo

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Brescia, 13 maggio 2020 – Salgono ancora i nuovi contagi di Covid. Nel Bresciano, sono state rilevate 128 nuove positività, contro il +70 di lunedì ed il +44 di domenica, per un totale di 13748 dall’inizio dell’emergenza. Nella Bergamasca sono 133 in più, il dato peggiore dell’ultimo mese. L’alto numero di tamponi processati (più di 20mila in un giorno) può spiegare in parte l’impennata, così come va considerato che nel numero rientrano anche i controlli fatti a chi si è sottoposto a test sierologico.

Negativi i dati di ospedalizzazioni e terapie intensive, ma resta il fatto che la crescita dei positivi non si è mai arrestata e che nuovi aumenti possono essere dei campanelli d’allarme in questa delicata fase. Per quanto riguarda Bergamo, ai 133 casi vanno aggiunti anche i 370 comunicati ieri a Regione ma risalenti al periodo antecedente la data del 5 maggio, che portano il numero complessivo a 12294 contagiati accertati. Si tratta dei tamponi effettuati dall’Ats in Rsa e Rsd su ospiti ed operatori, circa 10mila, di cui 5277 già refertati. Di questi, 600 sono risultati positivi e messi in quarantena.

«Entro il 15 maggio – spiega il direttore generale di Ats Bergamo, Massimo Giupponi – saranno stati tamponati tutti gli ospiti e gli operatori di Rsa e Rsd. Un lavoro importante e capillare i cui risultati però in termini di nuovi positivi incidono pesantemente sulla giornata odierna con 360 persone in più». Restano costanti anche i decessi di persone positive al Covid: nell’Ats Brescia, sono ormai 2396 (+14 in un giorno); alle 18,30 di ieri non risultavano deceduti tra i positivi al Covid, mentre il resoconto di lunedì parla di 7 nuovi croci. Aumentano fortunatamente anche i guariti, 7078, +138.

Nella Bergamasca, invece, l’Ats ha individuato più di 25mila contatti stretti dei 12mila positivi e li ha sottoposti a sorveglianza attiva per due settimane: 731 si sono poi positivizzati. Restano le difficoltà a reperire gli strumenti necessari a portare avanti la battaglia anti-Covid. «Tre mesi dopo l’inizio dell’emergenza Covid, il commissario Domenico Arcuri avvia una gara per l’acquisto di reagenti da aziende nazionali ed internazionali. Quindi è vero: i 5 milioni di tamponi che il governo si accingeva a spedire alle Regioni erano solo bastoncini». Lo ha scritto il sindaco di Bergamo Giorgio Gori su Twitter, a proposito delle dichiarazioni dei giorni scorsi del commissario straordinario per l’attuazione ed il coordinamento delle misure per il contenimento al Covid 19.

Sono invece arrivate 32.400 mascherine chirurgiche che l’Associazione dei comuni bergamaschi ha inviato alla Protezione civile, da distribuire ai Comuni con meno di 5mila abitanti. Grazie ad un’iniziativa di Tim, Ente nazionale sordi onlus e Fondazione Tim, tra Brescia e Bergamo arriveranno circa 170 tablet e cellulari dotati di tecnologie che consentiranno ai pazienti sordi ricoverati in isolamento di poter comunicare con personale medico e paramedico e con i propri cari.

Resta il tema dell’emergenza economica: al Comune di Brescia sono arrivate 6815 domande per voucher per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità, di cui sono state accolte 4826. C’è, tuttavia, anche chi per causa del Covid non può tornare a casa. Sono 160 cittadini con doppia nazionalità e marocchini residenti in Italia col permesso di soggiorno bloccati in Marocco dopo la chiusura tre mesi fa delle frontiere imposte da Rabat. Tra loro c’è anche Ghizlane Elanbour, ferma a Marrakech incinta al quinto mese, residente a Brescia. «Voglio che torni – ha detto il marito Nicola Vitiello, all’agenzia di stampa Dire – sto perdendo la gravidanza di mio figlio e nessuno sta facendo nulla»

 

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