Covid-19, i non udenti protestano: «Mancano informazioni nella lingua dei segni»

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Rendere accessibile l’informazione a tutti, in un periodo così critico come quello in cui imperversa il virus Covid-19. È quanto richiede l’Ente Nazionale Sordi Consiglio Regionale Calabria, in riferimento in particolare ai non udenti. L’organizzazione, che si occupa dell’integrazione dei sordi nella società, denuncia la disattenzione che le figure istituzionali sembrano mostrare nei confronti delle persone portatrici di questo specifico handicap: in una tale situazione, di vera e propria emergenza sanitaria, anche loro hanno il diritto di ricevere tutte le informazioni inerenti la salute pubblica ed utili ad evitare il contagio e dunque un’ulteriore diffusione del virus.

L’appello della Santelli? Non fruibile

Il presidente dell’ente, Antonio Mirijello, si riferisce particolarmente a video messaggi pubblicati sui social network in questi giorni da varie autorità istituzionali della Regione Calabria, tra cui anche il Presidente Jole Santelli, che data la loro importanza sarebbero dovuti essere fruibili anche per le persone sorde con traduzione in Lingua dei Segni Italiana LIS. «Alla luce di quanto accaduto – scrive Mirijello – si invitano tutte le istituzioni a rendere pienamente accessibile ogni informazione diffusa tramite video anche alle persone sorde attraverso la traduzione in LIS. Si ricorda che i cittadini sordi sono parte integrante del sistema Paese Italia. Il Consiglio Regionale Ens Calabria e le Sezioni Provinciale ENS della Calabria rimangono a disposizione per una fattiva collaborazione volta ad evitare che quanto successo possa ripetersi».

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