Ambizione Italia, il progetto di Microsoft per l’accessibilità e l’inclusione

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Ambizione Italia: un progetto di ecosistema per aiutare l’inclusione di persone diversamente abili che, grazie alla tecnologia, possono essere integrate in contesti sociali e lavorativi.

Come costruire una società sempre più inclusiva? Come colmare il gap dovuto al digital divide nel nostro Paese?” sono le domande a cui Ambizione Italia risponde.

“I sondaggi dicono che l’intelligenza artificiale, dal 2017 al 2030, potrebbe portare ad un tasso di crescita del PIL dell’1% annuo“, ha affermato Barbara Cominelli, direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia.

Ambizione Italia sigla un’alleanza strategica con aziende, istituzioni e associazioni per sviluppare insieme nuove progettualità a supporto dell’accessibilità, facendo leva sulle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il cloud computing

Tra le aziende che hanno aderito all’iniziativa ci sono: Ability GardenAmplifon, ANSA, Barilla, EY, Fondazione AccentureFondazione Adecco, Fondazione Vodafone, Fondazione Mondo Digitale, Gruppo Generali, Jointly – Il welfare condivisoKulta-Cervelli Ribelli, LinkedIn, UniCredit, Techsoup, Valore D e Wunderman Thompson

L’obiettivo è quello di mettere a fattor comune competenze e esperienze per programmare e realizzare insieme a Microsoft progetti volti all’inclusione e all’accessibilità.

Ambizione Italia: il progetto

L’iniziativa, avviata nel settembre 2018, prevede attività di formazione, aggiornamento e riqualificazione delle competenze in chiave digitale. Grazie ad Ambizione Italia, Microsoft ha già formato 500.000 persone e si propone, entro la fine del 2020, di coinvolgere oltre 2 milioni di giovani, studenti, NEET e professionisti in tutta Italia, con l’obiettivo di contribuire all’occupazione e alla crescita del Paese.

 

Il progetto prevede la partecipazione a sessioni formative, hackathon, incontri e condivisioni di best practice, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di progetti per l’inclusione e per la riduzione delle barriere in alcuni ambiti quali quello dei prodotti e servizi, con nuove modalità di sviluppo, creazione e trasformazione di oggetti di uso comune; in campo educativo, lavorando con studenti e docenti su progetti di accessibilità (come il programma di education nelle scuole in collaborazione con l’Associazione Italiana Dislessia); nel mondo del lavoro, per approfondire i vantaggi che oggi la tecnologia offre per favorire una maggiore inclusione professionale.

Dopo la raccolta delle idee, ci sarà una fase di sviluppo di due settimane e, nelle tre settimane successive, la messa a punto del progetto o della relativa app.

“Ognuno di noi, in un certo momento della propria vita, si trova ad dovere fare i conti con una disabilità, seppure anche solo momentanea. Solo poco più del 30% dei disabili tra i 15 e i 64 anni ha un’occupazione. Un dato allarmante, sintomatico della difficoltà per queste categorie a integrarsi pienamente nella società – afferma il direttore Cominelli – l’AI in particolare può aiutare ad essere più connessi con gli altri, attraverso strumenti che agevolano la lettura, l’ascolto e la scrittura, potenziando così le capacità umane e contribuendo ad acquisire nuove competenze. In Microsoft lavoriamo da sempre a rendere i nostri prodotti e servizi “accessibili by design“: pensati per essere utilizzati da tutti già nella fase della loro progettazione”.

“Ho sempre creduto nello sport e nel lavoro come attività che mi permettono di realizzarmi sia da un punto di vista personale che professionale e come strumenti indispensabili per tessere relazioni interpersonali – ha affermato l’atleta paralimpica, Florinda Trombetta, ipovedente e impiegata presso la società di formazione Adecco  La tecnologia, per chi ha qualche disabilità, può fare davvero la differenza ma, allo stesso tempo, deve essere supportata da un contesto sociale favorevole all’inclusione. Ancora prima delle barriere architettoniche, dobbiamo abbattere quelle culturali”.

Quando la tecnologia può fare la differenza

“In Italia ci sono 3,1 milioni di persone diversamente abili certificati e 8 milioni di caregiver, ovvero, coloro che prestano cure gratuitamente a chi non è autosufficiente – sostiene Cominelli – La tecnologia è in grado di venire incontro e aiutare coloro che hanno bisogno di usufruire di funzionalità create su misura in base a specifiche esigenze. Per questo, Microsoft mette a punto e sviluppa costantemente nuovi prodotti con l’aiuto e il supporto di chi ogni giorno è costretto a fare i conti con una quotidianità differente“.

Per questo, ad esempio, Microsoft ha messo a punto Xbox Adaptive Controller, un controller che facilita e migliora l’esperienza di gioco, progettato insieme a community di giocatori disabili, fruibile da coloro che hanno difficoltà motorie. “Il prezzo di mercato è alto, ma nonostante questo siamo riusciti a trasmettere un messaggio positivo che, in termini di acquisto dei nostri prodotti, ha dato un riscontro molto positivo“, afferma il direttore Marketing.

Seeing AI è un altro prodotto sviluppato da Microsoft che, sfruttando l’intelligenza artificiale, aiuta coloro che soffrono di disabilità visive. Installando l’app e attivando la telecamera, l’utente sarà in grado di capire esattamente tutto quello che lo circonda grazie a una voce narrante.

Inoltre, nella suite Microsoft 365, l’azienda mette a disposizione, in maniera gratuita, soluzioni inclusive per aiutare i collaboratori aziendali con funzionalità di lettura immersiva per persone ipovedenti, sottotitoli e traduzione in tempo reale per i non udenti o per coloro che parlano lingue diverse durante le riunioni virtuali con Teams.

Anche LinkedIn utilizza una delle API di Microsoft per permettere a chi soffre di cecità di poter leggere un post pubblicato sul sito e candidarsi a posizioni lavorative.

Tra le altre aziende sensibili alla tematica che hanno messo in campo nuovi strumenti di accessibilità e inclusione, ci sono: Accenture con le job station che sfruttano il potenziale del digitale in centri di smart working assistiti; Adecco che ha lanciato il progetto“Coloriamo l’invisibile” per l’inclusione lavorativa rivolto a chi soffre di autismo; Vodafone con OSO, la piattaforma dedicata all’accessibilità in ambito sportivo e poi c’è Ability Garden, una piattaforma dedicata al recruitment aziendale di giovani ragazzi disabili di talento che hanno terminato il percorso scolastico.

I nuovi strumenti della pubblica amministrazione

Anche le istituzioni stanno lavorando per rendere più accessibile il mondo della pubblica amministrazione e della scuola. Andrea Battistoni, consulente a supporto della Cabina di regia Benessere Italia, ha annunciato l’istituzione di un nuovo Ufficio presso la presidenza del Consiglio che porterà avanti le politiche in tema di disabilità.

“E’ necessario anche incentivare la cultura dello smartworking e del coworking. Soprattutto il coworking rappresenta un’opportunità di inclusione per le persone diversamente abili”, afferma Grazia Strano, responsabile della Direzione Generale dei sistemi Informativi del Ministero delle Politiche Sociali.

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