Questa mattina il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, è intervenuto alla manifestazione organizzata in occasione del 60° anniversario della Fondazione dell’Ente Nazionale Sordi della provincia di Cosenza.
“Innanzitutto desidero rivolgere i miei auguri per questo traguardo raggiunto dall’ENS, un baluardo nel sociale che si spende per l’integrazione delle persone sordomute e audiolese nella nostra provincia, instancabilmente e con passione.
Il vostro lavoro è fondamentale per la qualità della vita di molte persone e come Istituzioni non possiamo che esserne grati. Come Provincia di Cosenza abbiamo collaborato e collaboriamo con l’ENS in molte occasioni. In modo particolare, con il settore delle Politiche Sociali, gestiamo il servizio di assistenza alla comunicazione negli Istituti superiori e quindi molte volte ci troviamo di fronte alle difficoltà di alunni disabili che devono inserirsi in una classe. La comunicazione è forse il principale strumento con cui le persone si rapportano le une alle altre. Quando si ha una disabilità che impedisce tale rapporto si incontrano una serie di barriere che, spesso, sono anche culturali e che possono portare all’isolamento di un giovane studente.
Per questo il ruolo dell’assistente alla comunicazione è fondamentale: è un ponte che unisce lo studente disabile ai suoi coetanei e compagni di classe e che lo mette in condizione di raggiungere gli stessi risultati.
A questi lavoratori, spesso ignorati dal sistema, va quindi il plauso di tutti noi. Come Provincia di Cosenza, in assenza di una normativa nazionale, abbiamo regolamentato i compensi degli assistenti alla comunicazione e stabilito i titoli di studio richiesti per le varie tipologie di figure sempre in una logica di ascolto e collaborazione con le scuole e a seguito della mappatura del fabbisogno abbiamo aumentato le ore di assistenza.
Mi auguro che continueremo a collaborare in modo proficuo per molti altri anni insieme all’ENS e soprattutto auspico, per tutti noi, che si comprenda a livello nazionale la necessità di investire più risorse nel sociale e nell’integrazione che sono i segni distintivi di un Paese civile” ha concluso Iacucci.