Google lancia Sound Amplifier, l’app che ti fa sentire meglio

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25 Luglio 2019 – Google, da sempre attenta ai temi dell’accessibilità, ha aggiornato in questi giorni Sound Amplifier, l’applicazione pensata e sviluppata per facilitare la comunicazione delle persone affette da deficit dell’udito. La prima versione dell’app è stata lanciata lo scorso febbraio e ora un importante aggiornamento ne migliora caratteristiche e funzionalità.

L’app è dedicata alle persone che soffrono di sordità o ipoacusia e il suo scopo è quello di filtrare o eliminare i rumori ambientali di sottofondo per amplificare in maniera più chiara e nitida possibile una voce, migliorandone nettamente la comprensione. Secondo recenti indagini epidemiologiche si stima circa il 10% della popolazione mondiale soffre di malattie e disturbi di natura uditiva; solo in Italia parliamo di circa 7 milioni di persone.

Sound Amplifier: come funziona
Sound Amplifier utilizza il microfono del telefono o il microfono degli auricolari per setacciare i suoni ambientali, migliorare le frequenze relative al parlato e ridurre al contempo i rumori non necessari o fastidiosi. Una schermata permette di visualizzare una serie di parametri sui quali andare ad agire per filtrare e ripulire i suoni.

Sound Amplifier funziona solo con cuffie dotate di jack audio da 3,5 mm o USB-C. L’app non è ancora stata ottimizzata per l’utilizzo con cuffie Bluetooth per problemi legati alla latenza del suono. Sound Amplifier può essere installata sugli smartphone dotati di Android 6.0 o versioni successive e scaricata dal Play Store.

AptX Low Latency
Non è però da escludere l’arrivo, a breve, di un ulteriore aggiornamento di Sound Amplifier, volto proprio ad abilitare l’utilizzo dell’app insieme alle cuffie Bluetooth. Un nuovo aggiornamento che sarebbe possibile grazie all’impiego del codec audio di ultima generazione AptX Low Latency.

Questa tecnologia è in grado di ridurre il ritardo audio che affligge la connessione Bluetooth a circa 40 ms e quindi al di sotto della soglia dei 100 ms, ovvero il limite medio al quale viene percepita un’asincronia tra quello che si vede e quello che si sente.

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