Da Messina alla nazionale di Pallacanestro, Simona e la sua vita in volo sopra le barriere

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New York. Mosca. Portogallo. Berlino. Londra. Parigi. Solo per citare le mete turistiche. Tante destinazioni che Simona Cascio rivendica con orgoglio. Lei, che incarna il vero significato di resilienza e affronta con ironia quella che chiama “disabilità invisibile”. Anzi, si reputa fortunata perché grazie all’ aiuto di una grande famiglia non si è mai sentita un passo indietro.

E di strada ne ha fatta tanta, per portare a casa due pergamene di laurea e la fascia di capitano della nazionale di Pallacanestro femminile non udenti.

Una realtà bellissima che dimostra che non esistono confini. «Sono sempre stata molto tosta e caparbia – ha raccontato Simona – e mia mamma mi dice sempre che nascere con un’ipoacusia grave bilaterale, cioè sorda, non ha influito sulla mia vita. Anzi, a volte, scherzando, mi dice che doveva tenermi a freno, sin da adolescente, perché di fatto a casa non ci sto mai».

La giovane ha iniziato ad appassionarsi al basket e a giocare grazie al fratello maggiore Filippo e quando seguiva i suoi allenamenti ammazzava il tempo dell’attesa palleggiando fuori dal campo. «Ho iniziato con il San Matteo e oggi indosso i colori del Cus Messina in Serie B con cui ho raggiunto importanti risultati. E la cosa bella è che nel 2010, quando nacque la nazionale femminile non udenti, su iniziativa di due giornaliste sportive Beatrice Terenzi e Elisabetta Ferri, sono stata contattata tramite e-mail per far parte di questa seconda famiglia. All’epoca ero l’ unica siciliana e ricordo ancora le tantissime ore che trascorrevo in pullman per raggiungere Pesaro. Arrivavo esausta ma felice».

«Io non mi pongo limiti – racconta – e a volte sono gli altri che si meravigliano di quello che faccio. E forse questo è il messaggio che posso trasmettere». E basta guardarla scorazzare in motorino, lanciarsi ad alta quota e viaggiare. E volare sempre più in alto con i colori azzurri e con in mano quella palla a spicchi che non abbandonerà mai: «A giugno ci aspettano i mondiali in Polonia e come sempre daremo il massimo per raggiungere traguardi importanti».

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