È la prima iniziativa del genere in Veneto, una delle prime in tutta Italia e potrebbe interessare almeno duemila persone
Formazione professionale sempre più a misura di persone con disabilità. A cominciare, ad esempio, da chi è affetto da sordità. UNIS&F, società di servizi e formazione del sistema Confindustriale operante nelle province di Treviso e Pordenone, nei propri corsi mette a disposizione anche un interprete Lis, specializzato cioè nel Linguaggio internazionale dei segni. È la prima iniziativa del genere in Veneto, una delle prime in tutta Italia e potrebbe interessare almeno duemila persone. In questo modo anche i lavoratori con gravi problemi di udito possono partecipare con profitto ai programmi di aggiornamento e qualificazione.
Nella normale attività quotidiana, anche in azienda, queste persone riescono di norma a svolgere tutte le loro mansioni e a interagire tranquillamente con colleghi e stakeholders in un rapporto diretto, faccia a faccia, grazie alla lettura delle labbra dell’interlocutore. Questa abilità, tuttavia, è inefficace, in un contesto come una lezione di gruppo, in cui il docente non può rivolgersi continuativamente a un singolo allievo, ma deve muoversi per confrontarsi con l’intera platea o, magari, girarsi per utilizzare un computer o leggere una slide sullo schermo. Il rischio è che il partecipante con un deficit uditivo non riesca a seguire l’intera spiegazione e perda alcuni contenuti. Cosa che, come è facile capire, può esporre a conseguenze anche gravi, ad esempio, nel caso della formazione obbligatoria sulla sicurezza: ecco dunque la disponibilità di un supporto dedicato come quello di un traduttore specifico, abilitato e certificato negli appositi albi.
Giovanni Foltran, presidente della sezione provinciale di Treviso dell’Ente Nazionale Sordi, si dimostra entusiasta: “Siamo soddisfatti di apprendere di questa iniziativa. In Veneto siamo circa 2000 soci e il problema di accessibilità alla formazione è molto sentito. Spesso le aziende in cui lavoriamo ci fanno partecipare alla formazione obbligatoria, ma la nostra comprensione è purtroppo solo parziale per mancanza di modalità adatte alla nostra disabilità. Perdiamo così informazioni importanti, senza contare la difficoltà, se non impossibilità, di progredire professionalmente. Un’interprete professionista in aula ci darebbe finalmente la possibilità di aggiornare le nostre competenze ed essere competitivi nel mercato del lavoro”. “Al di là dell’offrire alle imprese e ai loro collaboratori un servizio sempre più completo e puntuale – spiega Sabrina Carraro, presidente di UNIS&F – vogliamo dare un segnale di attenzione al sociale e un contributo all’inclusione delle persone con disabilità, che altrimenti rischiano di rimanere escluse a priori da un’adeguata formazione”.
Gli interpreti del linguaggio dei segni hanno già fatto le prime comparse in alcuni corsi organizzati da UNIS&F, anche nelle aziende, e il riscontro è stato decisamente positivo: “Ne abbiamo usufruito per un nostro collaboratore sordomuto, che lavora da noi da molti anni – conferma Sandra Carnelos, addetta al Servizio di Prevenzione e Protezione della Alf 1 di Francenigo -. Ha suscitato l’interesse di tutti i partecipanti che hanno accolto la novità con entusiasmo e la lezione ha funzionato molto bene. Lo stesso interessato non se l’aspettava. La presenza del traduttore è stata fondamentale: il tema era la sicurezza sul lavoro e la comprensione degli argomenti trattati è essenziale. Come prescrive la legge 81/2008, in questo campo, ad esempio, è necessario effettuare la formazione nella lingua compresa anche da eventuali lavoratori stranieri. Davvero un ottimo risultato e un’esperienza di vita e di condivisione da ripetere”.
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