Invalidità nell’Isee

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I disabili, sulla base delle condizioni di salute, hanno diritto a specifiche prestazioni, sia economiche, che agevolative o di altra natura. La maggior parte di queste prestazioni richiede, oltre al riconoscimento della disabilità, che il nucleo familiare del disabile soddisfi precise condizioni di reddito e patrimoniali, commisurate sugli indicatori che emergono dalla dichiarazione Isee. Di che cosa si tratta?

 

La dichiarazione Isee, o meglio la Dsu, sigla che sta per dichiarazione sostitutiva unica, è il modello dichiarativo dal quale si possono ricavare diversi indicatori della situazione economica e patrimoniale della famiglia, quali, appunto, l’Isee (che “misura” la situazione economica equivalente del nucleo familiare), l’Isp (indicatore della situazione patrimoniale), l’Isr (indicatore della situazione reddituale).

In pratica, la dichiarazione Isee serve a “misurare la ricchezza” della famiglia, prendendo in considerazione patrimonio e redditi, più ulteriori dati rilevanti, di ogni componente. Ma quale peso ha l’invalidità nell’Isee? I disabili hanno diritto a delle agevolazioni nel calcolo degli indicatori? Chi è disabile ha diritto a particolari prestazioni? Chi fa parte del nucleo familiare del disabile? Sono applicate delle franchigie sul reddito o sul patrimonio della famiglia del disabile? La normativa prevede diversi vantaggi per il nucleo familiare del disabile, collegati alla dichiarazione Isee. Dobbiamo però partire dal principio, e capire innanzitutto chi è considerato disabile dalla legge, e chi è disabile ai fini Isee

Invalidità, Legge 104, accompagnamento

In primo luogo, è importante non fare confusione tra riconoscimento dell’invalidità, dei benefici della Legge 104 e del diritto all’accompagnamento:

  • l’invalidità consiste nella riduzione della capacità lavorativa, derivante da un’infermità o minorazione; per i minorenni e gli over 67, la riduzione è commisurata alla capacità di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età;
  • i benefici della legge 104 sono invece riconosciuti ai portatori di handicap. L’handicap è lo svantaggio sociale derivante da un’infermità o una menomazione; nello specifico, è considerato portatore di handicap chi presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, sia stabile che progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa;
  • l’accompagnamento è invece riconosciuto alle persone non autosufficienti; la non autosufficienza consiste nell’impossibilità di compiere gli atti quotidiani della vita senza assistenza permanente, o nell’impossibilità permanente di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore.

Chi è disabile nella dichiarazione Isee?

Viene considerato disabile ai fini della dichiarazione Isee chi soddisfa le condizioni indicate nell’Allegato 3 al decreto Isee [1]: il decreto, in particolare, differenzia le persone con disabilità media dalle persone con disabilità grave e dai non autosufficienti.

Vediamo chi rientra nelle varie categorie di disabilità, in base alla tabella sottostante.

Categorie Disabilità Media Disabilità Grave Non autosufficienza
Invalidi civili di età compresa tra 18 e 67 anni Invalidi 67-99% Inabili totali Cittadini di età compresa tra 18 e 67 anni con diritto all’indennità di accompagnamento
Invalidi civili minori di età Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età (diritto all’indennità di frequenza) Minori di età con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie della loro età e in cui ricorrano le condizioni di cui alla L. 449/1997, art. 8 o della L. 388/2000, art. 30 Minori di età con diritto all’indennità di accompagnamento
Invalidi civili Over 67 Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, invalidi 67-99% Over 67 con difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni propri della loro età, inabili 100% Cittadini Over 67 con diritto all’indennità di accompagnamento
Ciechi civili Art 4 L. 138/2001 Ciechi civili parziali Ciechi civili assoluti
Sordi civili Invalidi Civili con cofosi esclusi dalla fornitura protesica Sordi pre-linguali
Inps Invalidi (L. 222/84, artt. 1 e 6 – D.Lgs. 503/92, art. 1, comma 8) Inabili (L. 222/84, artt. 2, 6 e 8) Inabili con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa
Inail Invalidi sul lavoro 50-79%- Invalidi sul lavoro 35-59% Invalidi sul lavoro 80-100%- Invalidi sul lavoro -59% Invalidi sul lavoro con diritto all’assegno per l’assistenza personale e continuativa
Inps gestione ex Inpdap Inabili alle mansioni Inabili (L. 274/1991, art. 13 – L. 335/95, art. 2)
Trattamenti di privilegio ordinari e di guerra Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla terza ed alla seconda categoria Tab. A DPR 834/81 Invalidi con minorazioni globalmente ascritte alla prima categoria Tab. A DPR 834/81 Invalidi con diritto all’assegno di superinvalidità
Handicap Art 3 comma 3 L.104/92: handicap in situazione di gravità

A quali vantaggi hanno diritto i disabili nell’Isee?

I disabili, presentando una particolare tipologia di dichiarazione Isee, l’Isee sociosanitario, hanno diritto ad ottenere prestazioni sociali agevolate, assicurate nell’ambito di percorsi assistenziali, e prestazioni di natura residenziale.

Dichiarazione Isee sociosanitario

Nello specifico, se si devono richiedere prestazioni di natura sociale e sanitaria, come la degenza o il ricovero in determinate strutture, o se devono essere richieste prestazioni di assistenza domiciliare, bonus per acquisti ed altri servizi a favore di un familiare disabile, deve essere compilato l’Isee sociosanitario (il modulo MB3 della dichiarazione Isee).

Le prestazioni possono essere richieste per il dichiarante o per un suo parente non autosufficiente.

Per ricevere le prestazioni di natura sociosanitaria o residenziale:

  • è necessario che nella famiglia sia presente un disabile (invalido, portatore di handicap, non autosufficiente, come definito nella tabella esposta), la cui condizione di svantaggio sia certificata;
  • può essere indicato un nucleo familiare ristretto, composto dal beneficiario della prestazione, dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni (che vanno inclusi solo se fiscalmente a carico e se non coniugati e senza figli);
  • non sono considerate tra i redditi le prestazioni assistenziali (come l’accompagnamento), previdenziali e indennitarie riconosciute al disabile (l’eliminazione di questi trattamenti dai redditi considerati ai fini Isee ha determinato la cancellazione delle franchigie spettanti ai disabili in passato);
  • è prevista una maggiorazione della scala di equivalenza (che serve come divisore sulla cui base calcolare l’Isee) pari a 0,5 punti.

Come inserire il nucleo familiare ristretto nell’Isee?

Chi vuole far riferimento, nella dichiarazione Isee sociosanitaria, a un nucleo familiare ristretto, composto solo da coniugefigli richiedente, non deve compilare il modulo MB1, ma il modulo MB1 rid.

Quali sono le prestazioni di natura sociosanitaria?

Le prestazioni sociosanitarie sono prestazioni sociali agevolate, assicurate nell’ambito di percorsi assistenziali rivolti a persone con disabilità e limitazioni dell’autonomia:

  • di sostegno e di aiuto domestico familiare, finalizzate a favorire l’autonomia e la permanenza nel proprio domicilio;
  • di ospitalità alberghiera presso strutture residenziali e semiresidenziali, incluse le prestazioni strumentali ed accessorie, rivolte a persone che non possono essere assistite a domicilio;
  • volte a favorire l’inserimento sociale, inclusi gli interventi di natura economica o di buoni spendibili per l’acquisto di servizi.

Quali sono le prestazioni di assistenza residenziale?

Tra le prestazioni erogate in ambito residenziale a ciclo continuativo rientrano:

  • il ricovero presso residenze socioassistenziali;
  • il ricovero presso Rssa, Rsa e residenze protette.

Per il diritto a queste prestazioni si tiene conto:

  • della condizione economica dei figli del beneficiario non inclusi nel nucleo (calcolati come componente aggiuntiva), per differenziare il caso dell’anziano che può contare sull’aiuto economico dei figli da quello dell’anziano solo; la componente aggiuntiva non si applica però se il figlio (o altro componente del nucleo), è riconosciuto portatore di handicap, oppure è accertato estraneo in termini di rapporti affettivi ed economici;
  • delle donazioni di immobili del beneficiario, avvenute dopo la prima richiesta di ricovero in casa di riposo (queste donazioni continuano a far parte del patrimonio del donante), o effettuate nei tre anni precedenti la richiesta di ricovero a favore di persone tenute agli alimenti [2].Anche in questi casi il richiedente ha facoltà di dichiarare un nucleo familiare ristretto rispetto a quello ordinario, composto esclusivamente dal beneficiario delle prestazioni, dal coniuge, dai figli minorenni e dai figli maggiorenni a carico ai fini Irpef (a meno che non siano coniugati o abbiano figli).

 

note

[1] All. 3 DPCM 159/2013.

[2] Art.433 cod.civ.

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